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PD L’Aquila contro dimensionamento scolastico

Piacente e La Gatta: "Portiamo anche in Provincia la battaglia"

Depositato anche in provincia l’ordine del giorno di iniziativa del Partito Democratico contro le nuove norme volute dal Governo sul dimensionamento scolastico che penalizzano pesantemente le aree interne. Una norma quella inserita in finanziaria all’art. 1 comma 557 e seguenti che raddoppia a 900 il numero minimo degli alunni per costituire istituti comprensivi e assegnare dirigenze scolastiche.

“Diversi consigli comunali hanno già deliberato il nostro ordine del giorno contro le norme volute dal Governo che colpiranno profondamente la rete scolastica territoriale – cosi in una nota il segretario provinciale del Pd Francesco Piacente -. Con la presentazione dell’ordine del giorno anche in Provincia eleviamo il livello di allarme istituzionale e proseguiamo la lotta a difesa del territorio. È un’iniziativa del PD ma aperta a tutte le amministrazioni comunali che intendono intraprendere con noi questa battaglia giusta. La scelta del Governo è sbagliata e iniqua perché danneggia i territori più fragili e a nulla valgono le rassicurazioni che abbiamo sentito dagli esponenti della maggioranza. Non è vero che saranno tagliate solo le presidenze: nel giro di pochi anni, se le norme non saranno modificate, vedremo chiudere tante scuole e con esse spegnersi tante comunità di montagna”.

“Ringrazio i colleghi consiglieri Silvagni e Camilli che con me e con Valter Chiappini hanno voluto sottoscrivere l’ordine del giorno contro il dimensionamento scolastico voluto dal Governo – queste le dichiarazioni della Consigliera provinciale Antonella La Gatta – Chiediamo al presidente Caruso e a tutti i consiglieri provinciali, al di là della propria appartenenza politica, di votare con noi questo documento. Ce lo chiede il territorio e il mondo della scuola: la provincia ha competenze dirette sulla rete scolastica ed è giusto che eserciti questo ruolo fino in fondo. Diverse regioni hanno impugnato la norma davanti alla Corte Costituzionale ma purtroppo la regione Abruzzo non lo ha fatto. Spetta dunque a noi difendere le nostre aree interne da questo ennesimo taglio che non possiamo accettare”

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