“La stangata fiscale imposta ai cittadini abruzzesi era evitabile. Il disavanzo nella sanità regionale era noto al Ministero dell’Economia e delle Finanze fin da maggio 2024, eppure il presidente Marsilio ha scelto di negare l’evidenza fino all’ultimo, con dichiarazioni che oggi si dimostrano gravemente fuorvianti.”
È quanto denuncia il consigliere regionale Vincenzo Menna, che ricostruisce con chiarezza la cronologia degli allarmi ricevuti da Roma:
Maggio 2024: prima segnalazione del MEF sullo squilibrio finanziario della Regione Abruzzo.
Luglio 2024: ulteriore riscontro e conferma della situazione critica.
Dicembre 2024: il Ministero denuncia formalmente un rilevante disavanzo nella sanità, con l’indicazione di ridestinare le aliquote fiscali, ovvero utilizzare le imposte già applicate per coprire il buco nel sistema sanitario regionale.
“Ci troviamo di fronte a una gestione irresponsabile e opaca da parte della Giunta regionale di centrodestra – afferma Menna – mentre i cittadini continuano a pagare il prezzo più alto, sia in termini fiscali che di accesso ai servizi sanitari. La sanità pubblica abruzzese è vicina al collasso, e le responsabilità politiche sono chiare: il governo regionale ha mentito, sapendo.”
Il consigliere regionale sottolinea che le tasse aggiuntive imposte nel 2025 non sono frutto di un imprevisto, ma di una gestione che ha ignorato gli avvisi del Governo nazionale per oltre sei mesi.
“Ora più che mai – conclude Menna – serve un cambio di rotta, fondato sulla trasparenza, sulla verità e sul rispetto dei cittadini abruzzesi, che meritano una sanità funzionante e un’amministrazione che dica le cose come stanno.”
Comunicato stampa