[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/05/29_05_17_MINISTRO_PINOTTI_thumb71.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/29_05_17_MINISTRO_PINOTTI.mp4[/KGVID] Il giorno 24 agosto del 2016 assume, ancora oggi, il volto di una data che rimarrà in eterno nella storia del soccorso e dell’emergenza e che si affastella assieme a tutte le altre date che sono e restano contornate da un’amarezza su più fronti, ma anche dal coraggio delle reazioni. Contro le calamità naturali, ecco la spada di cristallo e d’amore per il territorio. Ieri, la visita ufficiale del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, avvenuta nel primo pomeriggio, ha segnato la nascita ufficiale di una nuova ala di protezione verso il Centro Italia e verso le sue emergenze calamitose. Si chiamerà Battaglione ‘Orta’ e verrà guidato dal tenente colonnello Fulvio Menegazzo. Le calamità naturali, quindi, godranno di uno scudo specializzato e ultra-protettivo in più che rivendica, nel suo essere e nella sua esistenza, ancora una volta, la passione per la vita. Una realtà, l’esercito italiano, infatti, che esiste, soprattutto oggi, per dare una mano lungimirante agli altri: questo è il tronco spirituale delle Forze Armate.
Il Centro Italia e il territorio abruzzese in particolare sono stati flagellati, negli ultimi tempi e anni, da numerose calamità naturali. Un nucleo operativo di questo tipo, quindi, con dei mezzi adatti da fornire e un numero esatto di specialisti da impiegare, potrebbe la giusta soluzione oculata e necessaria per rendere la popolazione di questa fetta di territorio italiano maggiormente protetta e sicura di fronte alle avvertirà del cielo e della terra.
«L’importanza di avere una struttura preparata ed efficiente sul posto di questa tipologia, pronta ad intervenire in breve tempo è tutto il senso dell’inaugurazione di questa nuova aorta militare. – afferma il tenente colonnello Fulvio Menegazzi ai nostri microfoni – Attualmente, lo Stato maggiore dell’Esercito sta selezionando il personale in base all’expertise e, quindi, alle esperienze già possedute e agli incarichi che sono stati maturati alle spalle dei militari. Avremo, infatti, degli assetti specialistici tipicamente impiegati nel Genio militare e potremo godere dell’apporto di macchinari molto complessi, i quali, ovviamente, necessitano di personale preparato e di esperienza».