È stato Ivan Drogo Inglese, Presidente dell’ente di interesse pubblico Stati Generali del Patrimonio Italiano, a consegnare l’attestato ufficiale che sancisce l’inserimento nel Patrimonio Italiano del Museo dedicato alla figura e alla memoria di Enrico Mattei.
Il museo, ospitato nello storico Palazzo Mattei di Matelica, custodisce cimeli, documenti, oggetti e scritti originali appartenuti a Mattei, offrendo un commosso e autorevole tributo a uno dei protagonisti più visionari della storia economica e civile del Paese.
La cerimonia ha avuto inizio con la lettura di un messaggio istituzionale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha voluto inviare le proprie congratulazioni per l’iniziativa. Un gesto di grande valore simbolico, anche in considerazione del fatto che la stessa Presidente ha dedicato a Enrico Mattei il piano strategico delle relazioni dell’Italia con il Continente Africano.
Nel corso dell’evento Ivan Drogo Inglese ha voluto donare al museo, a nome dell’ente, una preziosa medaglia in argento: un’opera commemorativa donata nel 1962 dall’Associazione Partigiani Cristiani all’On. Sandro Pertini, in occasione della tragica scomparsa di Enrico Mattei.
La medaglia era custodita nella residenza del Presidente Pertini a Palazzo Castellani, in Piazza della Fontana di Trevi a Roma, “un simbolo di continuità tra memoria, istituzioni e ideali civili” ha dichiarato Drogo Inglese.
Particolarmente significativa la presenza dell’Ambasciatore della Repubblica di Algeria Mohamed Khelifi che nel suo intervento ha ricordato con profonda stima come “Enrico Mattei abbia rappresentato un ponte economico e politico tra l’Algeria e l’Italia”, sottolineandone il ruolo di promotore di dialogo, cooperazione e dignità tra i popoli.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra le autorità istituzionali, il sindaco di Matelica Denis Cingolani e il sindaco di Civitella Roveto Luciano Scalisi comune di origine del padre di Mattei, allora brigadiere dei Carabinieri.
A rappresentare la famiglia, l’amata nipote Rosangela Mattei presente con il marito Alessandro Curzi e il figlio Aroldo Curzi Mattei a testimonianza della continuità affettiva e morale che lega le nuove generazioni all’eredità di uno degli uomini più coraggiosi e lungimiranti della storia repubblicana.