Un Solferino con 5.400 fiaccole accese e con il pensiero rivolto a Gaza, alle violenze che si consumano quotidianamente in Medio Oriente e che non risparmiano nessuno, che uccidono indifesi, bambini, operatori umanitari, che spezzano vite e distruggono ospedali, impediscono aiuti.
Queste le emozioni che ieri sera, dal palco di piazza Castello, hanno attraversato i cuori delle Volontarie e dei Volontari presenti per celebrare la nascita di un Movimento che, oggi più che mai, fa la differenza attraverso il suo operato nella vita di molte persone, in Italia e in tutto il mondo.
“Viviamo tempi molto, molto difficili. È fondamentale ribadire l’importanza dei nostri Princìpi. Solo a Gaza sono stati uccisi 51 volontari della Mezzaluna Rossa Palestinese, è inaccettabile. Nessuno deve pensare di essere sopra la legge, sopra il Diritto Internazionale Umanitario”, ha detto Younis Al-Khatib, Presidente della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), intervenuto sul palco di piazza Castello. “Non possiamo lasciare che queste azioni restino non giudicate. Diamo giustizia a queste anime”, ha rimarcato. “Davanti a me una bellissima immagine, come un dipinto. Persone che vengono da tutto il mondo, è bellissimo rivivere qui a Solferino quello che fa di noi l’essere Volontario della Croce Rossa. Sono qui anche a portarvi un messaggio di speranza, voglio testimoniare quanto stanno facendo i nostri Volontari che, a Gaza, in soli tre giorni hanno rimesso in piedi un sistema di assistenza sanitaria che era stato distrutto, che continuano a dare assistenza a tante persone che ne hanno bisogno, ai bambini. Proseguono nel loro lavoro, nonostante tutto, nonostante il conflitto”, ha concluso il Presidente della PRCS.
“Quest’anno, non poteva che essere questo l’obiettivo: stare tutti uniti, insieme, a riflettere su quello che sta accadendo in una dimensione internazionale tragica, con 120 conflitti, in zone dove si impedisce al personale umanitario di portare aiuto. Dove si fanno fuori 161 anni di quello che dicono le convenzioni di Ginevra”. Così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, nel suo discorso alle Volontarie e ai Volontari dell’Associazione. “Siamo qui per difendere quegli ideali in cui crediamo, ideali che portiamo avanti nei nostri territori. Qui, con noi, sono anche i membri della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che vivono da vicino crisi e disastri. Come stanno sul campo gli operatori della Mezzaluna Rossa Palestinese, da anni eroi di una tragedia umanitaria, come stanno sul campo gli opera della Mezzaluna Rossa iraniana, del Magen David Adom, della Croce Rossa ucraina, della Croce Rossa della Colombia, della Croce Rossa del Myanmar, della Mezzaluna Rossa siriana, della Croce Rossa della Nigeria, della Croce Rossa del Sud Sudan, della Croce Rossa etiope e di tante altre Consorelle che hanno difficoltà nel portare avanti la loro missione umanitaria ma, nonostante ciò, continuano a farlo”.
Il Presidente della Croce Rossa Italiana ha poi invitato tutti i presenti ad unirsi in un minuto di silenzio “per tutti i nostri amici e colleghi che nelle zone di conflitto e di disastro sono rimasti vittime del loro essere operatori umanitari”. Un minuto di silenzio “assordante, straziante, come l’urlo delle madri che perdono i bambini, l’urlo della bambina che non vede rientrare il padre in casa, l’urlo e il pianto delle madri che accolgono i figli che sono rimasti orfani. Questo minuto di silenzio è l’urlo del soccorritore che prima di morire ha detto ‘scusa mamma se ho scelto di aiutare le altre persone’, ma è anche iI silenzio di chi chiede agli Stati firmatari delle convenzioni di Ginevra di rispettarle”, dichiara Valastro.
“Si rispettino le convenzioni di Ginevra. Qualcuno deve dirlo – sottolinea il Presidente della CRI – qualcuno deve urlarlo, non ci sono eccezioni! I soccorritori, il personale sanitario, gli operatori umanitari non sono un bersaglio, i presidi di soccorso non sono un bersaglio, i luoghi di cultura, i monumenti, i luoghi di scuola non sono un bersaglio, la popolazione civile non è mai un bersaglio! È importante che le nazioni riprendano a parlare tra di loro. È importante che gli Stati tornino a rispettare il Diritto Internazionale Umanitario, come recentemente ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nostro Alto patrono”.
“Qualcuno è arrivato ad accusare la Croce Rossa di stare troppo in silenzio. Ebbene, la Croce Rossa non parla, la Croce Rossa agisce. E nel momento in cui agisce – ribadisce Valastro – a favore dei più vulnerabili sta parlando, sta dicendo da che parte sta. Dalla parte di chi aiuta tutti, senza distinzioni. Non parlare non significa non pensare. E il nostro silenzio non è né accondiscendenza né indifferenza e non è neanche ignavia verso le sofferenze e verso le violazioni. Il nostro silenzio fa posto alla nostra azione per chi ha bisogno in quel momento, senza distinzione di sesso, razza, religione, orientamento e la nostra azione rende chiari gli obiettivi, chiarisce il carattere della nostra Associazione, del nostro Movimento e fa vedere che siamo sempre e solo da una parte: dalla parte dell’Umanità!”
La cerimonia è stata preceduta alle 16:30 il dj set di Radio Italia, con dj Luca Camorcia e il vocalist Edoardo Prelle. Dalle 18:30 gli interventi di Edoardo Italia, Vice Presidente e Rappresentante dei Giovani della CRI, Debora Diodati, Vice Presidente della CRI, Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento Protezione Civile, di Germano Bignotti, Sindaco di Solferino, si sono aggiunti a quelli di Rosario Valastro, Presidente nazionale della CRI, e Younis Al-Khatib, Presidente della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS).
Hanno partecipazione alla manifestazione i rappresentanti delle seguenti Società Nazionali: Angola Red Cross, Azerbaijan RC, Bosnia and Herzegovina Red Cross, Costa Rica Red Cross, Cuba Red Cross, Djibouti Red Crescent, Ecuador Red Cross, Ethiopian Red Cross, Hellenic Red Cross, Honduras Red Cross, Kyrgyzstan Red Crescent, Lebanon Red Cross, Moldovan Red Cross, Montenegro Red Cross, Nigerian Red Cross, Palestine Red Crescent, Panama Red Cross, Salvador Red Cross, Spanish Red Cross, South Sudan Red Cross, Uruguay Red Cross, Venezuelan Red Cross.