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Il mondo del vino abruzzese contro il dm etichettatura

A rischio l'utilizzo esclusivo del termine Montepulciano

Il mondo del vino abruzzese è compatto contro il dm etichettatura, e in particolare l’articolo 16, che con la sua approvazione rischia di compromettere una delle più grandi denominazioni di vino rosso fermo italiano, il Montepulciano d’Abruzzo, che da anni supera i 100-120 milioni di bottiglie prodotte e vendute in tutto il mondo.

Il Consorzio Tutela vini d’Abruzzo e le associazioni Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Lega Coop, Coldiretti, Daq Vino, Assoenologi e Cia hanno sottoscritto, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente, un documento per chiedere la revisione del testo in presentazione, con il mantenimento delle tutele esistenti in materia di utilizzo del nome del vitigno Montepulciano alla sola regione Abruzzo.

Secondo i firmatari la proposta di una sorta di “liberalizzazione indiscriminata” dell’uso dei vitigni in etichetta, senza nessuna eccezione, come previsto invece per altri vitigni e sinonimi, porterebbe un danno incalcolabile non solo in termini economici, ma anche di comunicazione creando una vera distorsione di mercato, ottenendo l’effetto opposto alla ratio della norma.

La presenza del vitigno montepulciano in Abruzzo risale ad oltre due secoli: qui, grazie al particolare microclima della regione, ha trovato le migliori condizioni per vegetare e produrre vini di grande valore.

La denominazione ‘Montepulciano d’Abruzzo’ nata nel 1968 come denominazione-vitigno e come tale riconosciuta e tutelata in deroga, negli anni è diventata un colosso della enologia nazionale e come tale “deve continuare ad essere protetta”.

“L’utilizzo di un sinonimo – spiega il presidente del consorzio, Alessandro Nicodemi – garantirebbe sia la corretta informazione al consumatore, principio condiviso e da rispettare, sia il patrimonio storico delle denominazioni-vitigno. Dobbiamo difendere il lavoro di centinaia di operatori che per decenni hanno investito importanti risorse sulla promozione e sull’affermazione nei mercati internazionali del vino a denominazione di origine più prestigioso dell’enologia regionale, il Montepulciano d’Abruzzo, da sempre legato in maniera indissolubile ad un vitigno (Montepulciano) e al nostro territorio.”

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