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Fondi ricostruzione post sisma, “Il Pd continua a mistificare”

La stoccata di Biondi: "Il governo, i parlamentari abruzzesi di centrodestra, il governatore Marco Marsilio, la Struttura di missione del consigliere Mario Fiorentino e la classe dirigente locale dei comuni del cratere, non hanno bisogno dei consigli del PD. Nessuna amministrazione comunale dovrà più andare a fare l’elemosina a Roma per garantire la stabilità dei conti pubblici come accadde nel 2016 durante il governo Renzi".

“Il Partito democratico abruzzese continua nella sua opera mistificatoria sulla storia della ricostruzione post sisma, per fortuna un elettorato dalla memoria solida ad ogni occasione gli presenta il conto”, così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, all’indomani della conferenza organizzata dal Partito Democratico sulla ricostruzione.

“Lo stesso Pd che rivendica i 2,75 miliardi di euro stanziati dal governo Conte II nella legge di bilancio 2021, era quello che, in una conferenza stampa a metà febbraio 2020, diceva che la mia richiesta di aiuto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sotto forma di una lettera consegnata allo stesso durante una visita all’Università di Teramo, era ‘allarmistica’ e che le ‘risorse erano più che sufficienti’. Nessuno del Pd aquilano si sottrasse a quella sceneggiata, come ricordano le cronache dell’epoca, con Stefania Pezzopane, Pierpaolo Pietrucci, Giovanni Lolli, Pietro Di Stefano, Stefano Palumbo, Stefano Albano ed Emanuela Di Giovambattista tutti schierati a rassicurare che ‘i soldi sarebbero bastati per tutto il 2020 e buona parte del 2021’”, continua Biondi.

“Sempre gli stessi che giustificavano il taglio del fondo sulle minori entrate e le maggiori spese che, se non fosse stato per un intervento dei parlamentari di centrodestra, sarebbe stato decurtato di 3 milioni di euro, con un disegno messo in atto già l’anno prima dalla stessa compagnia di giro dem che aveva tramato per ridurre lo stanziamento e mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Grazie al governo Meloni, quel fondo è stato trasformato in un triennale da 20, 18 e 15 milioni e poi stabilizzato a 10, per cui nessuna amministrazione comunale dovrà più andare a fare l’elemosina a Roma per garantire la stabilità dei conti pubblici come accadde nel 2016 durante il governo Renzi, quando la maggioranza dell’allora sindaco Massimo Cialente dovette aumentare la tassa sui rifiuti del 20%. Quanto al rifinanziamento della ricostruzione e ai soldi che mancherebbero nel 2026, i sindaci sanno perfettamente che il ministero dell’Economia e delle finanze ha detto che saranno trovati nella legge di stabilità di fine anno, notizia ottenuta in una riunione con i vertici del Mef caldeggiata proprio dal presidente del Consiglio dei ministri a seguito di una relazione puntuale richiesta a seguito della sua visita in città il 4 aprile scorso in occasione del giuramento dei Vigili del fuoco. Circostanza ribadita a tutto il tavolo di coordinamento del cratere dai senatori di FdI, Guido Liris ed Etelwardo Sigismondi, nel corso di un incontro lunedì scorso. Dal 2027 in poi, invece, la prosecuzione degli interventi di ricostruzione saranno assicurati dai commi 644 e 645 della scorsa legge di stabilità con cui sono stati stanziati, rispettivamente, 1,5 miliardi per l’anno prossimo e 1,3 miliardi a decorrere dal 2028, perché finalmente c’è un governo che ha deciso di affrontare le emergenze in maniera strutturale e non con la cabala degli emendamenti notturni alle leggi finanziarie. Giova ricordare, inoltre, che per l’edilizia scolastica sono stati programmati investimenti per oltre 111 milioni di euro per 18 interventi a cui si aggiungono 8 milioni di euro aggiuntivi per nuove mense e asili nido; nell’ambito dell’accordo per lo sviluppo e la coesione L’Aquila ha beneficiato di 70 milioni di euro che serviranno, tra le altre cose, per interventi strategici tra cui il potenziamento dell’acquedotto del Chiarino, la riqualificazione dell’area della Casa dello studente e nuovi parcheggi di prossimità.

E ancora il sindaco: “Altre misure-chiave come gli 850 milioni di euro per l’adeguamento retroattivo dei contributi per la ricostruzione privata (DL Aiuti Bis) che ha consentito l’avvio e la ripresa dei cantieri fermi o di quelli che avevano subito un forte rallentamento a causa del caro prezzi e del caro energia, lo stanziamento di 5 milioni di euro dal ministero della Cultura per il completamento della ricostruzione del teatro comunale e i 19 milioni integrativi per la scuola nazionale dei vigili del fuoco che sorgerà a Sassa. Il governo, i parlamentari abruzzesi di centrodestra, il governatore Marco Marsilio, la Struttura di missione del consigliere Mario Fiorentino e la classe dirigente locale dei comuni del cratere, quindi, non hanno bisogno dei consigli del Pd perché sanno perfettamente qual è la situazione e quali sono le misure da adottare perché per la prima volta c’è un esecutivo che ha dimostrato di non trascurare alcun dettaglio, in primis la premier Meloni, che chiede di essere costantemente aggiornata sulle necessità del territorio che l’ha eletta con un risultato schiacciante e che garantisce, finalmente, piena dignità alle nostre istanze e alle nostre necessità”, conclude il primo cittadino aquilano.

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