Non è nostra intenzione entrare nella querelle in atto sui social tra ex Presidenti dell’ACIAM, lasciando a loro l’arduo compito di rivendicare chi è stato il più bravo in quel ruolo. Quello che a noi interessa, invece, è portare all’attenzione degli Avezzanesi che il sindaco Di Pangrazio, con l’acritico supporto degli uffici, ancora una volta utilizza fondi pubblici per assumere con procedura agevolata (art. 90 TUEL), in sostanza senza requisiti, un proprio fedelissimo (Maurizio Bianchini passato – senza lasciare rimpianti – prima per la sua Segreteria e poi – su sua indicazione – per la presidenza dell’ex partecipata ACIAM), per “verificare dal punto di vista politico” lo stato di avanzamento delle opere pubbliche. Il gruppo consiliare di Forza Italia esprime forte preoccupazione per il contenuto dell’atto e per la sua impostazione, ritenendo che in questo modo si alteri l’equilibrio tra politica e amministrazione. Nella determina si parla apertamente di ‘verifica politica’ dei lavori pubblici. Una formula per noi inaccettabile – dichiarano i consiglieri di Forza Italia –. Le opere pubbliche vanno monitorate da tecnici e dirigenti secondo le regole, non da fiduciari politici. In questo modo si genera confusione di ruoli (ad arte?) e si rischia di alterare il corretto funzionamento dell’amministrazione. L’incarico, assegnato a pochi mesi dalla fine del mandato, viene giustificato con la necessità di supportare l’ente nel controllo dell’avanzamento dei cantieri, ma per Forza Italia questa motivazione non regge dal punto di vista istituzionale. L’articolo 90 del TUEL è uno strumento pensato per supportare le funzioni di indirizzo politico, non per affiancare la macchina amministrativa in attività operative. Parlare di “controllo politico” dei cantieri significa minare l’autonomia dei dipendenti comunali, commissariando di fatto Dirigenti, Direttore dei lavori, RUP, rischiando di aprire scenari pericolosi sul piano della trasparenza e della legalità; a questo proposito ci piacerebbe conoscere il pensiero dei Consiglieri Comunali di maggioranza, anch’essi di fatto esautorati dall’esercizio di qualsiasi ruolo politico per il quale sono stati eletti. Il gruppo consiliare sottolinea inoltre la necessità di chiarezza e responsabilità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Non si può pensare di coprire vuoti organizzativi o di visione politica distribuendo incarichi fiduciari che esulano dai corretti canali di gestione amministrativa. L’ente pubblico non è un ufficio elettorale. Chiediamo chiarezza su ruoli, costi e obiettivi di questo incarico, e che si rifletta attentamente su questo singolare “modus operandi” messo in atto da questa Amministrazione, concludono i consiglieri.
Così il Gruppo Consiliare Forza Italia
