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Acciano: alla Torre Beffi arriva la Maga del Sirente

L'evento includerà musica, astrologia, naturopatia, terapie essene e vedrà la partecipazione oltre alla Maga del Sirente anche Luca de Julis, Carlo Canova e Sara Mannori

Nella torre pentagonale del castello medioevale di Beffi, immerso nella natura del Parco Sirente Velino, è arrivata la Maga del Sirente, ovvero Maria Giulia Fiorino, in arte Dera Sol, che fino al 12 ottobre offrirà sedute di astrologia evolutiva, in presenza, ogni sera, al tramonto, con la lettura del tema natale.

Un primo invito per presentare l’originale opportunità offerta ad abitanti e turisti, sarà dunque l’evento “Riaccensione del fuoco”, sabato 30 agosto e domenica 31 agosto, che oltre a Beffi, coinvolgerà Roccapreturo, altra frazione del comune di Acciano, in provincia dell’Aquila.

L’evento includerà musica, astrologia, naturopatia, terapie essene e vedrà la partecipazione oltre alla Maga del Sirente anche Luca de Julis, Carlo Canova e Sara Mannori. Un momento di convivialità si celebrerà sabato sera con la riaccensione del forno comunale di Beffi, con una cena a base di pizze.

“L’astrologia evolutiva – spiega Dera Sol – nasce affonda le sue basi nelle teorie di Carl Gustav Jung, e ha il suo fulcro nella legge della sincronicità, secondo la quale eventi diversi, pur senza alcun legame causale, se avvengono simultaneamente, condividono lo stesso significato simbolico. Infatti nel momento della nostra nascita ogni pianeta si trovava in una determinata costellazione; i pianeti rappresentano personaggi dentro di noi e vedere il nostro tema natale ci permette di scoprire quali caratteristiche archetipiche presentano tali personaggi. Alcuni sono alleati, in armonia, altri sono in contrasto, in conflitto, generando una situazione di costante auto sabotaggio”.

“Queste informazioni – prosegue Dera Sol – sono estremamente utili soprattutto per le persone che si trovano in uno stato confusionale, con blocchi emotivi, disagi nel lavoro e nelle relazioni, perché il primo passo da fare, se ci si trova in questa situazione, è scoprire il motivo del conflitto. E questo è proprio quello che consente l’astrologia evolutiva”.

Gli abitanti di Beffi potranno ricevere la lettura gratuitamente, e tutti quelli di Acciano e Fontecchio, vicino paese dove Dera Sol risiede, versando la metà del contributo.

Per esprimere a pieno il proposito di riaccendere “il fuoco della conoscenza”, Dera Sol ha invitato per l’iniziativa del week end, esperti di erboristeria, terapie essene e naturopatia a condividere le loro conoscenze con la comunità durante dei brevi talk di 30 minuti ciascuno, oppure attraverso sessioni individuali su prenotazione.

Nel dettaglio: un’esperienza immersiva nel mondo delle erbe officinali con lo scopo di conoscerle e utilizzarle per il nostro benessere, a cura di Sara Mannori, tecnico erborista.

Una introduzione alle “terapie egizie-essene”, per le quali “la maggior parte delle nostre problematiche fisiche sono i lamenti dell’Anima e la malattia o la sofferenza sono la manifestazione dei conflitti interiori”. Queste terapie spirituali sostengono la trasformazione verso una vita più conforme alla verità che alberga dentro di noi”, a cura di Carlo Canova, terapeuta esseno.

Luca De Julis introdurrà alla naturopatia secondo la medicina tibetana e la saggezza millenaria del Sowa Rigpa e sul come questa tradizione “interpreta il benessere, attraverso il linguaggio delle energie sottili, dell’equilibrio tra i cinque elementi, e della capacità di riequilibrare le nostre energie per accedere ad uno stato di salute positiva”.

La due giorni avrà inizio sabato 30 Agosto a Beffi, nello spazio antistante la basilica di San Michele e davanti la torre di Beffi: alle 18.30 musica interattiva con Dera Sol, alle 20.00 talk di astrologia sempre con Dera Sol, alle 20.30 talk di terapie essene con Carlo Canova, alle 21.00 pizzata al forno comunale di Beffi.

Domenico 31 Agosto, nella piazza della Chiesa di Roccapreturo, alle 10.00 talk di terapie essene con Carlo Canova, alle 10.30 talk di astrologia con Dera Sol, alle 11.00 talk di naturopatia energetica con Luca de Julis, alle 11.30 attività erboristica con Sara Mannori.
Nella sala polifunzionale di Roccapreturo, dalle 9.00 alle 20.00, sedute individuali, su prenotazione, di terapie essene, tema natale astrologico ed esame costituzionale secondo la naturopatia energetica.

Per prenotare l’appuntamento con la Maga del Sirente o con gli altri invitati ed avere informazioni sull’evento basta telefonare al numero : 3470358021 o inviarle una mail all’indirizzo [email protected]

NOTIZIE STORICHE SULLA TORRE DI BEFFI E ROCCAPRETURO

Sulle dinamiche dell’incastellamento in questa parte dell’Abruzzo, le opinioni sono discordanti, in particolare sull’origine del fenomeno già ai tempi delle invasioni saracene nella seconda metà dell’800 dopo Cristo, di quelle degli Ungari, a metà del ‘900, e poi con l’avvento dei Normanni, che cominciarono ad arrivare dal Nord della Francia, in pellegrinaggio di devozione a San Michele Arcangelo, e poi come formidabili mercenari, in una fase di grande anarchia e di lotte intestine tra potentati locali, con il venir meno del potere centrale garantito dall’impero carolingio, in cupio dissolvi, dilaniato da lotte intestine.

Avvenne dunque che i signorotti locali, di discendenza longobarda, franca, e financo gota, si affermarono come il vero potere riconosciuto e concreto sul territorio, lasciato in balia di se stesso. Creando fortificazioni prima di legno poi di pietra, e dotandosi di soldataglie personali, per difendere se stessi e i contadini, facendosi pagare per questo servizio essenziale, con il riconoscimento della loro autorità assoluta, con il diritto di riscuotere le tasse, di esigere parte dei raccolti e i più svariati servigi, ergendosi anche a potere giudiziario.

L’assetto dell’incastellamento nella media valle dell’Aterno si consolidò però, concordano gli storici, solo in seguito alla conquista normanna di tutto l’Abruzzo, da parte di Anfuso, figlio del grande re Ruggero II, intorno al 1140, con il territorio inserito nel Principato di Capua, e diviso in tre comitati: quello di Albe, l’attuale Massa D’Albe, guidato dal conte Berardo Berardi, quello di Celano, in possesso di Rainaldo Berardi, conte dei Marsi, e quello di Carsoli, in mano a Oderisio Berardi.

Avvenne poi che il conte di Celano Pietro e il suo successore, Tommaso, entrarono in conflitto con Federico II di Svevia, lo stupor mundi, impegnato a sottomettere sotto la sua autorità i riottosi feudi in cui era polverizzato il regno. Ragion per cui la contea dei Marsi, dopo un feroce assedio, venne smantellata, Celano fu saccheggiata e i suoi domini, compresi quelli della valle dell’Aterno, furono riuniti nel Giustizierato d’Abruzzo, con capoluogo Sulmona.

Fu questo l’arco temporale in cui media valle dell’Aterno divenne estremamente strategica, come sistema di difesa del confine settentrionali del regno, in funzione militare, ma anche economica, a presidio dei terreni fertili delle valli sottostanti, dei boschi circostanti, delle sorgenti e dei pascoli, e con la ripresa della transumanza delle greggi verso le Puglie e i pascoli della costa adriatica.

Molti dei castelli del territorio, nel 1254 fondarono la città dell’Aquila, come narra in versi Buccio di Ranallo, e poi ancora nel 1267 la ricostruirono, dopo la distruzione della città ad opera di re Manfredi lo svevo, che intese cancellare la città rea di essere rimasta fedele alla Chiesa nella contesa tra papato e impero.

La torre di Beffi domina ciò che resta del castello di pendio, che scende verso la valle, con uno degli ingressi ben conservato, costituito da una porta ad arco a sesto acuto, sulla cui cima campeggia il simbolo di San Michele Arcangelo su una torre. Proprio a San Michele Arcangelo è dedicata del resto la chiesa risalente al XV secolo, vicina al castello.

La torre presenta una pianta pentagonale, con lati di lunghezze differenti; internamente è divisa in quattro piani collegati tra loro con scale a chiocciola, Nella parte del borgo medioevale ristrutturata c’è poi il caratteristico e apprezzatissimo ristorante Il cibario.

Le prime documentazioni che attestano l’esistenza dell’abitato di Beffi risalgono al secolo XI, citato dal Chronicon farfense, quando alcuni abitanti donarono il castello e la chiesa di San Lorenzo, di sua pertinenza, all’Abbazia di Farfa. Quando poi nell’anno mille fu fondato il monastero di Bominaco, Beffi ne fece parte per un periodo. L’edificazione della fortificazione è però successiva.

ll borgo medievale venne progressivamente abbandonato a partire dal 1700 e la popolazione si spostò più a monte nell’attuale Beffi.

Nel 1294, va poi ricordato, Pietro da Morrone nel suo cammino per ricevere l’incoronazione con il nome di Celestino V, passò qui a Beffi e si narra di un miracolo compiuto dal santo presso la Chiesa della Madonna della Sanità. L’area è ricompresa infatti nel Cammino del Perdono di Celestino.
Di epoca più tarda, edificato nel ‘300, è l’antico recinto fortificato di Roccapreturo , costruito nella parte alta del paese, con la sua torre di vertice a pianta poligonale.

La citazione più antica del borgo di Roccapreturo, che ai tempi si chiamava Praetorium, risale al X secolo in un documento relativo a una elargizione di beni del territorio di Valva all’abbazia di Farfa e sappiamo che alla fine del XII secolo il borgo era un feudo di Gualtiero, figlio di Gionata di Collepietro. La fortificazione si sviluppò dopo l’invasione normanna e con l’avvento degli Svevi. Nel 1239 Federico II ordinò di rafforzare alcune fortificazioni della zona, compresa Roccapreturo e risulta che la fortificazione sia stata soggetta a tassazione nel 1269 da Carlo I d’Angiò.

Ai piedi della torre, il recinto fortificato trapezoidale, simile ad altri sistemi difensivi della zona, come ad esempio il castello di San Pio delle Camere, nell’altopiano dei Navelli o di Roccacasale, nella valle peligna.

Nel XIII secolo anche il castello di Roccapreturo partecipò alla fondazione della città di L’Aquila, appartenente al quartiere del contado aquilano di San Giorgio.

Comunicato stampa

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