Un bando che mette al bando tutti i giovani avvocati e la quasi totalità degli avvocati abruzzesi, in favore dei colleghi di altre regioni. È l’ennesimo paradosso a firma della direzione ASL 02, nominata dalla Giunta Marsilio, che ha avviato una procedura di selezione al fine di costituire una short list di avvocati dalla quale attingere al momento di eventuali incarichi professionali, prevedendo requisiti che di fatto impediscono alla maggioranza dei professionisti del territorio di partecipare.
La questione è stata sollevata pubblicamente dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) e da numerosi legali della regione, poiché il bando, così come formulato, violerebbe il diritto di pari opportunità e la normativa vigente, visto che in alcun modo le restrizioni previste sono giustificate dalla tutela dell’interesse pubblico perseguito dall’Ente.
“Più che una procedura di selezione, la ASL 02 sembra voler avviare una procedura di esclusione” commenta Silvio Paolucci, Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, che continua “Le proteste degli avvocati sollevano più di un legittimo dubbio, così ho deciso di portare il caso all’attenzione della Commissione Vigilanza per audire la direzione ASL, l’Ordine degli Avvocati e le associazioni di categoria, al fine di accogliere le richieste del settore e rivedere i criteri di accesso all’Avviso Pubblico in una logica di trasparenza ed effettiva competenza”.
A destare le proteste degli avvocati, in particolare, è il requisito che contempla almeno dieci cause per materia negli ultimi sette anni e, per alcune materie, il patrocinio esclusivamente in favore di enti legati al sistema sanitario regionale o nazionale. Un requisito che di fatto penalizza gli avvocati abruzzesi a vantaggio di quelli di altre regioni, che hanno a disposizione un bacino di clienti notevolmente maggiore, potrebbe sembrare quasi un bando di matrice romana. Tutta la regione Abruzzo conta un numero di abitanti pari a un quarto della sola città di Roma, per esempio.
Ma i dubbi non si limitano a questo. Secondo quanto scritto nell’Avviso ASL, un avvocato iscritto a un’associazione professionale regolarmente costituita, pur non possedendo i requisiti di iscrizione come singolo, può comunque vantarli se posseduti dall’associazione nel suo complesso. In sostanza, un avvocato privo di esperienza diretta potrebbe accedere alla short list solo perché fa parte di un’associazione, tradendo la logica della selezione basata sulla comprovata esperienza individuale.
E ancora, l’Avviso richiede almeno otto anni di iscrizione all’albo, oltre alla dimostrazione di dieci cause negli ultimi sette anni. Questo incrocio di requisiti può portare a esclusioni illogiche: un avvocato con sette anni di iscrizione e trentacinque cause in favore di enti del Sistema sanitario regionale o nazionale sarebbe escluso, mentre un altro con otto anni di iscrizione e appena dieci cause sarebbe ammesso.
“Il quadro che emerge – conclude Paolucci – è di un Avviso pubblico che sembra non garantire trasparenza ed equità, e che rischia di compromettere la qualità della difesa degli enti pubblici. Serve una revisione profonda che metta al centro la competenza reale, il rispetto della professione forense e la tutela dei principi di giustizia, nonché la tutela dell’Ente”.
Comunicato stampa