Secondo il rapporto ‘Economia e società in Abruzzo’ presentato oggi dal Cresa, dopo la forte riduzione del 2020 e la ripresa del 2021, il mercato del lavoro regionale mostra ancora segni di difficoltà.
I valori dei principali indicatori sono migliori rispetto al Mezzogiorno ma restano peggiori del Centro-Nord.
Gli andamenti – scrive l’Ansa – evidenziano una maggiore debolezza della ripresa abruzzese anche rispetto alla circoscrizione di appartenenza.
In flessione le forze di lavoro (-0,2%; Italia: +0,8%), gli occupati (-0,3%; Italia: +2,4%) e gli inattivi (-3,2% contro -3,6%), in aumento i disoccupati (+0,6%; Italia: -14,3%).
Secondo l’analisi, le forze di lavoro e gli occupati abruzzesi fanno osservare contrazioni della componente maschile e aumenti della femminile.
Si riduce il numero di uomini in cerca di lavoro e aumentano le disoccupate.
Si contraggono i lavoratori indipendenti e restano stabili i dipendenti con aumenti dei soli contratti a tempo determinato part-time.
Maggiori criticità non solo in termini di numeri ma anche di qualità del lavoro interessano i giovani.