“𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝟏𝟐 𝐞 𝟏𝟑 𝐚𝐧𝐧i e la notizia di una bambina della stessa età abusata e ricattata da due ragazzi poco più grandi mi ha scosso profondamente. Non è solo cronaca: è il segnale di un vuoto educativo e culturale che le istituzioni hanno il dovere di colmare. Come sindaco e come vicepresidente del Consiglio regionale sento la responsabilità 𝐝𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐠𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. La repressione da sola non basta”, sono le parole dure scelte dalla consigliera regionale Marianna Scoccia, sulla notizia di questa mattina raccontata dalla stampa, avvenuta a Sulmona.
“Serve un 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞, che passi dalle scuole con programmi obbligatori di educazione al rispetto, all’affettività, all’uso consapevole dei social. Non più progetti spot, ma una linea chiara e continuativa da assumere a livello istituzionale. Per questo porterò la questione all’interno del Consiglio regionale, perché l’Abruzzo si faccia promotore di un piano strutturale e continuativo che coinvolga scuole, famiglie e territori”, questa la conclusione.