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Marsicaland: l’identità marsicana chiama tutti a raccolta

Successo straordinario di pubblico

L’identità marsicana chiama tutti a raccolta e riempie le piazze e le strade di Avezzano. Si è conclusa con un successo straordinario di pubblico la seconda edizione di Marsicaland, l’evento che ha trasformato Avezzano e l’intera Marsica in un palcoscenico di storia, cultura ed enogastronomia. L’iniziativa, nata da un’idea delle associazioni di categoria Confcommercio, Cna e Confartigianato, con il sostegno di Regione, Comune di Avezzano, Provincia dell’Aquila, Gal Marsica, Consorzio di Tutela IGP Patata del Fucino, Patto territoriale per la Marsica, Ance e numerose altre associazioni culturali del territorio, ha visto una partecipazione massiccia e sentita.

Il mercato, con espositori esclusivamente locali, ha animato per tre giorni piazza Risorgimento, mentre gli show cooking, coordinati dall’Accademia Italiana della Cucina, hanno fatto scoprire a tutti i sapori autentici della Marsica rielaborati dalla creatività degli chef. L’apice delle celebrazioni è stato raggiunto con il Corteo dei Marsi, ideato dalle associazioni di categoria e coordinato da Gabriele Ciaccia, che ha sfilato tra le vie della città con migliaia di partecipanti. Il corteo ha visto un’imponente presenza di persone, associazioni, cittadini e amministratori, tra cui il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente e il vice presidente della Provincia, Gianluca Alfonsi, uniti nell’orgoglio marsicano. Oltre a mostrare personaggi e oggetti della tradizione agricola e della pesca, la parata ha raccontato la storia locale, rafforzando un senso di appartenenza che il direttore tecnico dell’evento, Ernesto Di Renzo, definisce come “un’operazione di restyling e di manutenzione culturale” necessaria per affrontare le sfide future.

Soddisfatto il sindaco Gianni Di Pangrazio per il quale “c’è una diffusa sensazione che la Marsica sta scoprendo quel sentimento di identità, unione e condivisione, e lo stiamo diffondendo anche grazie a momenti come Marsicaland. Tutti noi vogliamo che la Marsica abbia il suo giusto ruolo nella regione nell’Italia, siamo pronti per questo a combattere con il nostro sentimento, con il nostro cuore e con il nostro amore per il nostro territorio”.

Per Di Renzo, “questo fine settimana si è assistito ad Avezzano e nella Marsica a qualcosa di davvero unico, straordinario e direi anche inaspettato, guardando ai numeri e ai livelli di partecipazione comunitaria mostrati dai fatti. Uno spettacolo di folla e di effervescenza collettiva che si è coagulato attorno a Marsicaland e alla molteplicità di eventi che ne hanno scandito lo svolgimento. È solo la seconda volta che il festival, con tutto il suo complesso apparato organizzativo e celebrativo, viene allestito ad Avezzano e nella Marsica. Eppure è come se fosse alla sua ventesima edizione. Ciò dipende dalla ragione che attorno a Marsicaland si sono venute creando moltissime attese e aspettative che hanno riguardato soprattutto il piano emotivo delle persone. E in effetti, volendo dare un resoconto di questa seconda edizione più che utilizzare il lessico giornalistico occorrerebbe utilizzare quello delle emozioni e dei sentimenti, talmente elevato e diffuso è stato il livello partecipativo di chi ha preso parte a tutti i suoi momenti organizzativi: mercato della terra, showcooking, tavole rotonde, laboratori sociali, concerti e corteo storico in costume. Proprio quest’ultimo, opportunamente ridenominato dai suo primo ideatore Giuliano Montaldi Corteo dei Marsi, ha rappresentato l’acme di un crescendo rossiniano che si è concretizzato in una parata in costume come mai se ne viste sul territorio. Una parata che oltre a mettere in scena personaggi, mezzi e oggetti d’epoca del sistema produttivo locale improntato all’insegna dell’agricoltura, e prima ancora della pesca, ha messo in atto un racconto storico volto a creare la consapevolezza di chi noi siamo. Una consapevolezza che mira a essere il punto di partenza di un processo identitario il cui fine è quello di restituire dignità, reputazione e valore a un “dirsi Marsicani” di cui le comunità del territorio hanno un necessario bisogno per affrontare le sfide della storia. Una sfida impensabile da affrontarsi privi di tutte quelle conoscenze, consapevolezze ed emotività su cui ancorare il senso di sé nel presente. Il Festival diffuso dell’agroalimentare, da questo punto di vista, rappresenta la magnifica idea, la casa di tutti, la cosa a lungo aspettata che ci si augura possa servire, con il coinvolgimento di tutti, a mettere in atto quella operazione di restyling e di manutenzione culturale volta a rendere la Marsica un soggetto attivo della sua storia, delle sue scelte e del suo sviluppo: economico, sociale, turistico ma soprattutto identitario”.

Comunicato stampa

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