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Ecco il murale di Mario Magnotta

Bidello diventato leggenda con la lavatrice da 480mila lire

Quattrocentottantamila lire, pagabili a vista al portatore: il prezzo della lavatrice. È la cifra che campeggia su una maxi banconota nel murale da 430×800 centimetri inaugurato all’Aquila, davanti al polo scolastico di Colle Sapone. Il faccione, grande quanto una parete, di Mario Magnotta con la scritta “Dedicato a tutti i semplici cittadini”.
Un omaggio che L’Aquila ha scelto di collocare proprio sul muro di cinta della struttura che prima ospitava l’Istituto tecnico commerciale ‘Luigi Rendina’, dove Magnotta ha lavorato per anni.
Il 16 settembre per la città non è una data qualsiasi: è il ‘Magnotta Day’, legato a uno degli scherzi telefonici più celebri della storia italiana. Tutto cominciò nel 1987, quando l’uomo si separò dalla moglie, che portò via una lavatrice San Giorgio. Due ex studenti, Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta, trasformarono la vicenda in un gioco di telefonate. Si finsero dirigenti e dipendenti della ditta, sottoponendo il bidello a un contratto immaginario pieno di clausole capestro.
La serie culminò proprio il 16 settembre quando un finto commerciante accusò Magnotta di avergli fatto perdere l’esclusiva. La risposta fu leggendaria: “mi iscrivo ai terroristi”. Registrata su musicassetta, quella voce divenne un tormentone nazionale: un fenomeno virale prima dei social, con Magnotta trasformato in influencer ante litteram. Il murale porta la firma dell’artista aquilano Daniele Gottastia.
All’inaugurazione hanno preso parte il sindaco, Pierluigi Biondi, la figlia del bidello Romina, i due autori degli scherzi e il regista Alessio De Leonardis, al lavoro sul docufilm ‘Semplice cliente’. “Serviva un segno – ha detto Biondi – perché Magnotta è stato un precursore, un combattente gentile, capace di ribellarsi con garbo all’aggressività della pubblicità”.
“Le cassette circolavano di mano in mano, ed era questo il segreto della loro forza”, ha ricordato De Dominicis. Videtta ha invece rilanciato l’appello a non abbattere la casa del bidello, ma anzi a trasformarla in un museo: “Mario ci ha fatto ridere tutti, anche nei momenti più duri: è stata una medicina”. Nei sotterranei della scuola c’era un piccolo appartamento dalla superficie grande quasi quanto il murales. Secondo la leggenda, Magnotta ogni tanto vi trovava riparo. Da oggi, chi passerà davanti al polo scolastico troverà il suo volto gigante.

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