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‘Fermiamo Erode’, in mille a Pescara sfilano per la Palestina

Studenti, cittadini e sindacati in corteo, striscioni e appelli

“Siamo tutti equipaggio di terra della Sumud Flotilla”, “Viva la Palestina dei bambini”, ‘Fermiamo Erode”, “Sangue di innocenti sulle mani di potenti”: questi alcuni degli slogan che campeggiano su striscioni e cartelli esposti in corteo a Pescara dove corca un migliaio di persone stanno partecipando alla manifestazione organizzata in concomitanza con lo sciopero nazionale indetto da Usb e sindacati di base (Cub, Adl, Sgb) per la Palestina. Il corteo è partito da piazza Sacro Cuore diretto a piazza Unione, dove si fermerà davanti alla sede della Regione Abruzzo.

“Siamo qui non solo per la Palestina, che abbiamo a cuore e che da 77 anni subisce un colonialismo spietato che ruba le terre – dice Teodoro Pace dell’Usb Abruzzo – ma anche per noi italiani, perché l’agire politico di Israele colpisce anche l’Italia.
Basta vedere la compressione degli stipendi e i servizi pubblici smantellati gradualmente. Dobbiamo comprendere che l’industria delle armi fa soldi, ma non è un’industria di sviluppo, i lavoratori di quel settore sono un’esigua minoranza”.
“Occorre un boicottaggio vero dell’economia israeliana – dichiara Renato Di Nicola del Forum Abruzzese dell’Acqua -.
Abbiamo sempre lottato contro chi vuole privatizzare il servizio e togliere l’acqua ai palestinesi. Siamo qui per dire che va attaccato il potere economico di Israele dove sia sia perché oggi il genocidio è acclarato”. Accanto a Usb Abruzzo sfilano le associazioni Mediterranea, i Cub, Oltre il Ponte, Forum H2O e ancora Rifondazione Comunista, Anpi Pescara, insieme a tanti studenti.
“Siamo scesi in piazza come Unione degli Studenti insieme alla comunità studentesca abruzzese per protestare contro la complicità dello Stato italiano nel genocidio in Palestina – dichiara Elisa Cardola, membro dell’esecutivo regionale UdS Abruzzo -. Riteniamo problematico come il Governo non sappia dare risposte concrete e coerenti alla richiesta costante della popolazione di interrompere qualsiasi rapporto con Israele, dimostrando per l’ennesima volta una scarsa volontà di ascoltare la voce degli italiani e di rispettare il Diritto Internazionale”.

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