Il Parco Regionale Sirente Velino promuove un workshop in programma martedì 28 ottobre nella sede dell’Ente, durante il quale verranno presentati i risultati del progetto “BIMM – Biodiversity Integrated Multi Monitoring”, un’iniziativa di ricerca e innovazione dedicata al monitoraggio della biodiversità attraverso l’utilizzo dei droni.
A illustrare i risultati saranno, tra gli altri, il presidente del Parco Francesco D’Amore, il Direttore Igino Chiuchiarelli e la dottoressa biologa Paola Morini.
Il progetto, finanziato dal Centro Nazionale della Biodiversità (National Biodiversity Future Center – NBFC)nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresenta un esempio concreto di tecnologia al servizio dell’ambiente. Grazie all’impiego di Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (SAPR), il Parco ha sperimentato nuove tecniche per la raccolta di dati georeferenziati utili al monitoraggio della fauna e degli habitat naturali, con l’obiettivo di rendere più efficaci le azioni di conservazione e gestione del territorio.
L’iniziativa ha permesso al Parco di dotarsi di strumentazioni di ultima generazione e di formare il personale per un utilizzo scientifico dei droni. Le attività sperimentali hanno riguardato diverse specie e habitat chiave, tra cui il camoscio appenninico, il cervo e gli ambienti frequentati dall’orso marsicano, con l’ausilio di sensori e fotocamere multispettrali capaci di rilevare anche dettagli invisibili all’occhio umano.
Il progetto BIMM, promosso e portato avanti dall’Ente Parco insieme ai suoi collaboratori esterni e all’esperto Franco Mari – con la parte operativa curata da ADPM Drones – si è articolato in più fasi, che hanno riguardato la progettazione della piattaforma tecnologica, l’installazione delle strumentazioni, la sperimentazione in campo e infine la valutazione dei risultati.
Con la conclusione delle attività, il Parco Sirente Velino mette ora a disposizione di Parchi e Riserve un’esperienza e una metodologia replicabili in altri contesti di monitoraggio ambientale.
Durante il workshop del 28 ottobre, aperto ai rappresentanti delle aree protette e agli operatori del settore, verranno illustrati nel dettaglio i risultati raggiunti e le potenzialità future di questa innovazione tecnologica applicata alla tutela della biodiversità.