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Non autosufficienza, il 55% abruzzesi preoccupato dai costi

Il 48% darebbe fondo ai risparmi per sostenere spese assistenza

Sono oltre sette milioni gli italiani che si prendono cura di un familiare non autosufficiente, un compito che spesso incide in modo profondo sulla vita emotiva, relazionale ed economica di chi lo affronta.
Anche in Abruzzo la consapevolezza del fenomeno è elevata: un abruzzese su due (50%) conosce personalmente o tramite amici e parenti qualcuno che vive questa situazione.

Lo rivela l’Osservatorio Sara Assicurazioni, secondo cui la solitudine – intesa come mancanza di sostegni e rischio di isolamento – è indicata dal 48% degli intervistati tra le difficoltà più temute dai caregiver.
Tra i bisogni principali emergono le misure di sostegno economico (55%), la conciliazione tra vita e lavoro (45%), il supporto psicologico (39%) e la possibilità di delegare alcune attività quotidiane (28%). Seguono l’esigenza di formazione specifica (24%), servizi di telemedicina (21%) e maggiori informazioni sulle misure di aiuto disponibili (13%).
Quanto al ruolo dell’assistenza, il 62% degli abruzzesi ritiene che debba restare principalmente in capo alla famiglia, almeno finché possibile. Il 49% si affiderebbe al servizio sanitario pubblico, il 39% a strutture specializzate e il 27% a servizi privati.
Per sostenere i costi legati alla non autosufficienza, un abruzzese su due (48%) ricorrerebbe ai propri risparmi, mentre uno su quattro (28%) prenderebbe in considerazione una polizza assicurativa Long-Term Care (LTC). Tra gli aspetti più apprezzati di tali soluzioni figurano la copertura per ausili speciali (43%), l’estensione anche ai casi di non autosufficienza parziale (40%) e la convenienza economica (34%).

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