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Fiera internazionale tartufi d’Abruzzo, 30mila visitatori

Imprudente: "La fiera ora sarà un riferimento certo per gli anni a venire"

Circa 30mila persone, negli oltre 20 eventi in programma e per visitare gli stand, hanno animato la Fiera internazionale dei tartufi d’Abruzzo, la tre giorni che si è conclusa domenica sera all’Aquila.

Sessanta le aziende dell’agrifood che hanno messo in vetrina i tartufi d’Abruzzo – riporta l’ANSA, nelle loro nove varietà tra cui il nero di cui l’Abruzzo è secondo produttore in Italia.

Secondo un primo bilancio sono già decine i contatti e gli accordi commerciali con buyers internazionali che operano nei mercati degli Emirati Arabi, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Messico, Finlandia, Venezuela, Giordania e Bosnia Erzegovina. Otto studenti degli istituti alberghieri abruzzesi hanno vinto il contest di cucina e andranno a frequentare uno stage a Dubai. Il ricco cartellone ha proposto masterclass con grandi chef tra i quali Alessandro Miceli, siciliano e ambasciatore del tartufo abruzzese, che nel corso della fiera ha dato lezione di cucina assieme all’aquilano William Zonfa, a Gianmarco Dell’Armi, originario di Castel di Sangro, e al maestro pasticciere di Pescara Federico Anzellotti.

A tracciare un bilancio dell’evento, promosso dalla Regione Abruzzo-Assessorato all’Agricoltura e organizzato dall’Azienda regionale attività produttive (Arap), è stato il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente, firmatario della legge regionale n. 24 del 22/08/2022 ;che ha resa la fiera un appuntamento fisso.

“È stato premiato un grande sforzo organizzativo e ancor prima una strategia volta all’internazionalizzazione, alla promozione e alla valorizzazione delle nostre eccellenze dell’agrifood. La fiera ora sarà un riferimento certo per gli anni a venire, per tutta la filiera del tartufo abruzzese, ovvero di un prodotto eccezionale, che per troppo tempo ha fatto la fortuna di altre regioni che lo acquistavano a loro beneficio. La quantità di tartufi raccolti e coltivati in Abruzzo è già competitiva, bisogna continuare a costruire intorno a questo tesoro una cultura, una consapevolezza, e rafforzare un sistema di produzione, trasformazione, promozione e vendita capace di affermarsi a livello globale”.

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