Da oggi vivono per conto loro, nella loro nuova casa, ristrutturata ed adattata alle loro esigenze di “persone speciali”. “Per molti di noi, il concetto di vivere in totale autonomia – afferma il vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, con delega alle politiche sociali – potrà apparire un’ovvietà, ma non lo è per chi convive tutti i giorni con una disabilità importante. Due giorni fa, assieme al consigliere Ignazio Iucci e alla dottoressa Laura Ottavi, dirigente del Settore Sociale del Comune, ho tagliato il nastro di uno spazioso appartamento rimesso a nuovo per permettere a uomini e a donne con fragilità di poter, passo dopo passo, conquistare la propria autonomia di vita”. Ad aprire la porta agli amministratori, infatti, sono state T. e M., due giovani donne che abiteranno insieme nella nuova casa. Le due padrone di casa hanno accompagnato i rappresentanti comunali in un tour dell’appartamento, facendo vedere loro le varie stanze.
“Assieme alle due ragazze, vivrà anche un’altra persona, M., anche lui affetto da disabilità – spiega l’educatrice professionale e coordinatrice dei servizi Mariangela Rametta, dell’associazione Help Handicap Onlus, che gestirà l’appartamento e il percorso riabilitativo dei 3 coinquilini – Tutti e tre sono coetanei, hanno circa 40 anni”. Il sorriso di T. visibilmente commossa, è stato il racconto più bello e sincero della giornata. La casa è accogliente e congeniale, ma soprattutto a “misura di persona”. “Voglio ringraziare lo stimolatore vero di questa iniziativa – ha concluso il vicesindaco – Stefano Di Giuseppe, presidente di Help Handicap. La nostra amministrazione comunale ben volentieri ha deciso di sostenere il suo progetto: ad Avezzano, infatti, una buona qualità della vita deve essere un concetto familiare a tutti, nessuno escluso; come Comune, stiamo realizzando anche dei Gruppi Appartamento per ospitare 12 persone con fragilità: una delle nostre più grandi scommesse sociali ed umane. Progetti di questo tipo, difatti, permettono e consentono a chi ha una disabilità di svolgere comunque attività quotidiane, senza troppe difficoltà e senza dipendere da altri, conquistando o riconquistando a piccoli passi la potente sensazione di libertà e di autonomia. La sensibilità deve continuare ad essere un pilastro centrale di questo mondo”.
Emblematica la testimonianza di una mamma presente al taglio del nastro che ha dichiarato: “Quando dico a mia figlia di tornare a casa nostra per mangiare una pizza insieme, lei rifiuta e non perché non abbia voglia di stare con i suoi genitori, ma semplicemente perché in questa casa, nonostante problemi e percorsi di vita tortuosi, ha trovato il suo spazio e la sua dimensione di donna inserita nella società”.
Comunicato stampa







































