La settimana scorsa il Presidente della Regione e il Sindaco di Pescara hanno annunciato con entusiasmo il consistente aumento delle presenze turistiche registrato nei primi otto mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A Pescara +22% in totale e + 37,4% in riferimento ai soli stranieri.
“Bene! Speriamo che a fine anno l’incremento sia confermato e che il trend prosegua.
Vorrà dire che le casse comunali saranno più ricche grazie alle maggiori entrate dovute all’imposta di soggiorno pagata dal cresciuto numero di turisti. Per Pescara, le risorse più cospicue saranno utili per: 1- creare una stabile organizzazione dedicata all’informazione turistica. 2- migliorare l’offerta museale, magari mettendo in rete musei pubblici e privati. 3- creare una card per facilitare la circolazione dei turisti con i mezzi pubblici e incentivare la fruizione dell’offerta culturale e commerciale. 4- sostituire l’obsoleta e spesso fuorviante segnaletica turistica. 5 – liberare la spiaggia dall’invasione della plastica e avere maggiore cura dei lungomari, in ogni stagione. Tutte cose che abbiamo chiesto nei nostri dossier inviati all’Amministrazione comunale nel 2023 e nel 2024. Ma incrementi così eclatanti sono reali? I dati enunciati, di fonte Regione Abruzzo ma che non troviamo pubblicati, devono comunque ancora essere validati dall’Istat che, per ora, ha diffuso solo quelli relativi ai primi due trimestri accompagnandoli con la consueta avvertenza che sono provvisori e incompleti. I dati definitivi saranno disponibili il prossimo anno”, lo scrive in una nota diramata alla stampa Elio Torlontano, Console regionale del Touring Club Italiano e coordinatore del Club di territorio di Pescara. “Per il 2025 – afferma ancora – bisognerà tenere conto che un incremento dei movimenti turistici sarà determinato anche dall’EMERSIONE DI STRUTTURE RICETTIVE (in massima parte extralberghiere) prima sconosciute alla statistica, dovuto al fatto che dal 1° gennaio è divenuto obbligatorio il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Anche se ancora circa la metà degli operatori non l’ha richiesto e una considerevole quantità di immobili destinati ad affitti turistici sono completamente sconosciuti al fisco – come indica una recente rilevazione campionaria condotta da Federconsumatori, Istituto Studi sui Consumi e SUNIA – un aumento dei turisti è dovuto indubbiamente dall’emersione dei flussi nelle strutture che in precedenza non li dichiaravano: infatti, gli operatori dotati di CIN molto più difficilmente possono eludere l’obbligo di dichiarare la presenza di ospiti nella propria struttura e incamerare indebitamente o non riscuotere l’imposta di soggiorno”.
Continua: “Per stimare di quanto arrivi e presenze siano aumentate al netto dell’emersione dei posti letto prima non dichiarati, sarebbe utile conoscere anche la variazione appunto dei posti letto intervenuta nel 2025 rispetto al 2024. Questi dati non sono ancora disponibili ma possiamo ragionare sulle variazioni avute nel biennio precedente (2024 rispetto al 2023) che sono indicative perché al 2 novembre 2024 era fissato il termine originario per l’applicazione delle sanzioni per la mancata adozione del CIN. Per esempio, sommando i dati Istat dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, nel 2024 in quest’area c’è stato un aumento del 18,6% dell’offerta di posti letto nelle strutture extralberghiere (bed & breakfast, alloggi in affitto gestiti in forma professionale, ecc.): un balzo enorme rispetto al +7,8% dell’incremento della disponibilità nel 2023 rispetto al 2022, mentre l’offerta dei posti letto negli alberghi è rimasta sostanzialmente costante, che non si spiega unicamente con l’apertura di nuovi esercizi ricettivi”.








































