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Avezzano: il cuore della Marsica batte forte

La cardiologia dell'ospedale San Filippo e Nicola al centro della rete sanitaria abruzzese

La Marsica torna a essere il cuore pulsante della sanità abruzzese. Numerosi gli elementi che stanno contribuendo alla costruzione di un modello virtuoso di cardiologia al servizio di una popolazione che invecchia sempre più e che dunque è progressivamente più interessata alle patologie cardiovascolari: i numeri in crescita dell’Ospedale San Filippo e Nicola di Avezzano e della sua Unità di Terapia Intensiva Cardiologica; le novità all’avanguardia sotto il profilo delle tecniche e delle tecnologie adottate; la posizione strategica tra Abruzzo, Molise e basso Lazio; la rete sempre più stretta col territorio.

Questi temi saranno al centro della terza edizione del Convegno “Cuore della Marsica”, presieduto dal Prof. Francesco Vetta, Direttore UOC Cardiologia UTIC Ospedale “San Filippo e Nicola” di Avezzano e Professore di Cardiologia presso Unicamillus. Un appuntamento ormai consolidato che unisce ricerca scientifica, innovazione tecnologica e integrazione territoriale. Organizzato da Aristea International, il convegno si tiene il 21-22 novembre presso il Centro di formazione ‘Noesis’, Via Carlo Alberto dalla Chiesa, 1/D, ad Avezzano.

AVEZZANO CAPOFILA DI UNA SANITÀ TERRITORIALE INTEGRATA – La sanità abruzzese si sta riorganizzando con una logica di rete. Medici di famiglia, specialisti ospedalieri e farmacie – sempre più presidî di salute – lavorano insieme per garantire percorsi rapidi e personalizzati ai pazienti cardiologici, sia cronici che acuti.

“Vogliamo costruire una strada diretta che parte dal territorio e arriva all’ospedale, senza barriere tra chi cura e chi assiste – spiega il Prof. Francesco Vetta – È il modo migliore per garantire prevenzione e continuità delle cure, specie nella terza età. La crescita della nostra attività è emblematica dell’integrazione che stiamo contribuendo a offrire ai percorsi ospedalieri e territoriali. Nel primo semestre del 2025, le prestazioni ambulatoriali cardiologiche ad Avezzano sono aumentate di oltre il 15% rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da 6.200 a 7.100, con un incremento complessivo a fine anno stimato in circa 1.800 prestazioni in più. Crescono anche le attività di emodinamica (da 550 a 670 interventi) e quelle di elettrofisiologia, più che triplicate in due anni (da 100 nel 2022 a oltre 300 nel 2024). Nonostante l’aumento dei volumi, la lista d’attesa è inferiore a un mese, grazie a un’organizzazione efficiente che consente risposte tempestive ai cittadini”.

INNOVAZIONE E RICERCA: LE NUOVE FRONTIERE DEL CUORE – La Cardiologia di Avezzano è oggi tra le più avanzate del centro Italia, candidandosi a modello anche per altre aree del Paese, grazie a una serie di iniziative che si stanno sviluppando grazie alla fattiva collaborazione tra clinici e istituzioni, con il supporto della ASL Abruzzo 1 tramite il Direttore Generale Dott. Paolo Costanzi e il Direttore Sanitario Dott. Carmine Viola, da poco insediati, ma già pienamente al comando delle attività, nonché del Dott. Alessandro Grimaldi, Direttore del Dipartimento Medico. La cardiogeriatria, infatti, rappresenta una delle nuove frontiere della sanità territoriale, con patologie che interessano una popolazione in progressivo invecchiamento. In Italia, la fibrillazione atriale interessa oltre il 15% degli over 75, con numeri sono destinati a crescere; in Abruzzo, riguarda oltre 40mila persone, destinate a raddoppiare entro il 2050.

“Possiamo parlare di una vera e propria epidemia cardiogeriatrica – sottolinea il Prof. Francesco Vetta – Per questo il nostro territorio sta impostando una risposta concreta, che si caratterizza anche per tecniche e tecnologie all’avanguardia. Anzitutto, il pacing fisiologico e la resincronizzazione atriale: si tratta di tecniche di elettrostimolazione del cuore che riproducono il ritmo naturale dell’attività elettrica, riducendo il rischio di scompenso cardiaco e fibrillazione atriale. Oltre alla resincronizzazione ventricolare, ad Avezzano si sperimenta anche quella atriale, attraverso la stimolazione del fascio di Bachmann, una novità che sta attirando l’interesse di molti centri italiani. Queste metodiche permettono di prevenire la fibrillazione atriale e migliorare la qualità di vita, soprattutto nei pazienti anziani”.

“In secondo luogo, siamo in procinto di partire con la PFA (Pulsed Field Ablation), che rappresenta una delle frontiere più promettenti per la cura della fibrillazione atriale (FA) – spiega il Prof. Vetta – La PFA è una ablazione non termica che agisce modificando la permeabilità cellulare, senza danneggiare i tessuti circostanti e con tassi di successo fino al 90-95% nella riduzione delle recidive. È una procedura più sicura e meno invasiva, destinata a cambiare la storia clinica di molti pazienti e presto sarà operativa anche ad Avezzano”.

“Inoltre, Avezzano, insieme a Pescara, è centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura dell’amiloidosi cardiaca, una malattia rara ma sempre più riconosciuta negli anziani. Grazie a un progetto condiviso con i medici di medicina generale, è stato possibile individuare un gruppo di 20mila pazienti potenzialmente a rischio partendo da alcuni segnali clinici precoci (“red flags”) come tunnel carpale bilaterale, neuropatie e stenosi aortica. Il percorso diagnostico include scintigrafia, risonanza magnetica e monitoraggio dedicato, con terapie salvavita oggi disponibili solo in pochi centri in Italia. Infine, nel 2024 siamo partiti con la tele-cardiologia, che ci ha permesso di garantire una miglior continuità di cura riducendo i ricoveri ripetuti e migliorando la qualità di vita dei pazienti” conclude il Prof. Vetta.

Comunicato stampa

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