“Bisogna riportare la Provincia nel pieno della sua sovranità: sul piano delle funzioni, della rappresentanza democratica e del ruolo nei territori. Oggi siamo di fronte a un tema centrale, non solo nazionale ma europeo e internazionale, perché nelle aree colpite dallo spopolamento e dalla perdita di servizi economici e sociali si sta indebolendo ciò che solo gli enti locali possono garantire alle comunità”.
Così il presidente Anci Abruzzo, Pierluigi Biondi, nel corso del suo intervento all’Assemblea nazionale dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) che si sta svolgendo a Lecce.
“Viviamo una fase caotica, in cui spesso non è chiaro chi debba fare cosa. La legge Delrio e l’abolizione di gran parte delle comunità montane hanno disarticolato la capacità dei territori di fare sistema e di cooperare in modo strutturato a livello sovracomunale – ha precisato il presidente Biondi – Se siamo capaci di affrontare con serietà anche il tema delle risorse, perché le province non si ricostruiscono con un colpo di bacchetta magica, allora possiamo restituire a questo ente il ruolo che gli spetta”.
“In una fase così delicata è necessario un vero patto parlamentare, che riporti le province a essere un livello essenziale dell’architettura istituzionale della Repubblica”, ha aggiunto Biondi.
“Sono contrario al confronto muscolare tra regioni e comuni che alcuni vorrebbero mettere in atto in vista della programmazione europea 2028-2034 delle risorse per la coesione. Avendo vissuto un’esperienza significativa in tal senso, posso dire che l’amministrazione dei piccoli comuni è diventata davvero complessa, soprattutto sulle competenze che riguardano i servizi essenziali per i cittadini. Credo che province nel pieno delle loro funzioni possano contribuire a riportare ordine in questo caos”, ha concluso.
Comunicato stampa






































