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Sanità abruzzese, il PCI: “Indicatori usati come propaganda”

Lo dice uno studio elaborato dal Partito Comunista Italiano – Dipartimento Welfare, Salute, Sanità e Servizi Sociali

Il Partito Comunista Italiano – Federazione Abruzzo contesta la lettura autocelebrativa dei dati del Piano Nazionale Esiti 2025 diffusa da Regione Abruzzo e ASL, richiamando le conclusioni dello studio elaborato dal Partito Comunista Italiano – Dipartimento Welfare, Salute, Sanità e Servizi Sociali.
Secondo lo studio, il Piano Nazionale Esiti rappresenta uno strumento parziale, utile a misurare alcuni esiti clinici selezionati, ma inadeguato a descrivere lo stato reale del sistema sanitario pubblico e la sua capacità di garantire il diritto universale alla salute.
«Il PNE – evidenzia il PCI Abruzzo – non misura l’accesso alle cure, le liste d’attesa, la rinuncia alle prestazioni per motivi economici, la carenza di personale, la pressione sui pronto soccorso né la mobilità sanitaria passiva. Utilizzarlo come “fotografia della sanità” significa forzare il significato dei dati».
Lo studio del Dipartimento Welfare del PCI sottolinea inoltre come buoni indicatori di esito possano coesistere con un sistema sotto stress, retto dal sacrificio degli operatori sanitari e da un crescente ricorso al privato accreditato.
«Una sanità pubblica – conclude il PCI Abruzzo – non si valuta a colori, ma sulla capacità di rispondere ai bisogni reali delle persone. La propaganda statistica non può sostituire una discussione seria sulle criticità strutturali della sanità abruzzese».

Partito Comunista Italiano – Abruzzo

Comunicato stampa

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