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Alba Fucens, richiesta di “secessione”?

I residenti cancellano la scritta "frazione di Massa d’Albe" dai cartelli stradali d’ingresso. La minoranza consiliare: “Gesto clamoroso contro il sindaco Nicola Blasetti: si dimetta subito!”

COMUNICATO STAMPA

 

“Dopo averlo fatto con gli striscioni, la gente ha scritto anche sui segnali stradali l’eclatante bocciatura contro il sindaco Nicola Blasetti: una protesta con cui lo sfiducia definitivamente e pubblicamente”.

 

Commenta così la minoranza consiliare del Comune di Massa d’Albe l’eclatante gesto con cui i residenti di Alba Fucens hanno cancellato le parole ‘frazione di Massa d’Albe’ dai due segnali collocati all’ingresso della piccola frazione che ospita gli scavi archeologici.

 

“Con del nastro di colore nero”, affermano Antonio Mastrangelo, GiovanniMancini e Giovanni Ceglie, “è stata coperta la parte inferiore del cartello stradale per manifestare il rifiuto a riconoscersi nell’operato della maggioranza che, per volontà del sindaco, ha escluso dalla giunta rappresentanti di Alba e Forme”.

 

“La comunità di Alba ha così voluto ‘autografare’ di proprio pugno una sorta di richiesta di ‘secessione’ da Massa Albe’, alla luce della condotta del primo cittadino che con un colpo di mano ha oscurato in giunta tutte le frazioni per soddisfare gli appetiti di potere di alcuni componenti la maggioranza”.

 

“La foto del segnale, con la scritta cancellata, mette i brividi perché, con un contrasto drammatico, riporta anche le parole ‘Alba gioiello archeologico d’Abruzzo’. Il grido di protesta sembra quasi alludere a un bene di inestimabile valore svenduto per squallide questioni di potere interno al Palazzo”.

 

 

“Dopo gli striscioni e i segnali stradali, purtroppo ben visibili anche ai turisti”, aggiungono i tre, “l’indignazione popolare delle frazioni, che insieme hanno più peso di Massa d’Albe, proseguirà con altre clamorose manifestazioni fino a investire ancora il sindaco e la giunta dell’onta della sfiducia popolare? Fino a che punto il primo cittadino si spingerà a ignorare lo sdegno inciso su piazze, segnali e marciapiedi che sembrano quasi sollevarsi dall’asfalto per gridargli disperatamente di dimettersi? L’aperta contestazione della gente, anche all’ultimo consiglio comunale, è stata la certificazione pubblica del fallimento dell’amministrazione in carica. La comunità resta in attesa di una sia pure tardiva presa di coscienza della propria disfatta amministrativa e del conseguente passo d’addio”.

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