Mucillagine, siccità e riscaldamento delle acque marine: sono queste le tre criticità che, nelle ultime settimane, stanno mettendo in ginocchio gli impianti di molluschicoltura della Costa dei Trabocchi. Lo scrive l’Ansa Abruzzo.
A lanciare l’allarme sono Maurizio Di Pietro, presidente dell’organizzazione di produttori (Op) Acquacoltori della Costa dei Trabocchi, e Franco Ricci, presidente del Flag Costa dei Trabocchi, che chiedono un incontro urgente alla Regione Abruzzo per poter valutare possibili interventi a sostegno degli operatori.
Come riferito dal presidente della Op, infatti, negli impianti delle imprese aderenti al consorzio e dislocate nel territorio compreso tra Ortona e Vasto, i danni sono già ingenti e irreversibili.
“Finora – spiega Di Pietro – abbiamo già perso l’intero prodotto adulto, pari a 7000 quintali di mitili, e circa l’80% del novellame, pari a 10.000 quintali che avrebbero generato 30.000 quintali di prodotto adulto. Continuando così, entro settembre avremo perso l’intero seme e questo significherà dover ripartire praticamente da zero, come se avessimo appena aperto gli impianti, con la raccolta dei prodotti per il commercio che non avverrà prima del 2026. Siamo davvero disperati”.
All’origine della morìa delle cozze e del seme che poi, crescendo negli impianti, produrrebbe nuovo prodotto adulto, le condizioni meteorologiche nella stagione estiva 2024.