La CISL, la CISL FP e la Cisl medici, esprimono “forte preoccupazione per la chiusura improvvisa del reparto di Rianimazione di Lanciano, un servizio essenziale per la salute pubblica”.
“E’ una decisione, presa senza preavviso né adeguata comunicazione ai lavoratori e alla cittadinanza, pone serie domande sull’attenzione riservata alle reali necessità di un territorio con un’elevata densità abitativa e rilevanza sociale ed economica, per queste ragioni abbiamo inviato una lettera di richiesta d’incontro urgente all’Assessore Regione Abruzzo alla Salute, Nicoletta Verì, e al Direttore Dipartimento sanità, Emanuela Grimaldi”, dichiarano i tre Segretari Generali, Notaro, Mennucci e Capparuccia.
“La scelta di chiudere un reparto così vitale per favorire l’UTIC, già da tempo in condizioni precarie, solleva perplessità e preoccupazioni legate alla salute e alla sicurezza dei cittadini. Non è accettabile che, dopo otto anni di attesa per la ristrutturazione, vengano prese decisioni che possono mettere ulteriormente a rischio l’assistenza sanitaria, senza un’adeguata visione strategica”, denunciano i tre sindacalisti.
“Questa situazione, caratterizzata da una mancanza di trasparenza e comunicazione, colpisce non solo i lavoratori, costretti a operare in un clima di incertezza, ma anche i cittadini, che meritano risposte chiare e un’assistenza sanitaria all’altezza delle loro esigenze. Riteniamo fondamentale che la direzione strategica valuti attentamente le conseguenze di tali scelte e si impegni a ripristinare il servizio di Rianimazione a Lanciano nel più breve tempo possibile”.
“Dobbiamo discutere delle scelte ma soprattutto trovare le soluzioni necessarie atte a garantire un’assistenza sanitaria adeguata e tempestiva ai cittadini abruzzesi”, così concludono la richiesta Giovanni Notaro, Segretario generale Cisl, Vincenzo Mennucci, Segretario generale Cisl FP, Carlo Capparuccia, Segretario generale Cisl Medici.