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Padovani e Verini: pasticcio su nomina Comandante PL

Interessata la Commissione Garanzia e Controllo dopo la segnalazione alla Corte dei Conti

COMUNICATO STAMPA

In Città si moltiplicano gli episodi di teppismo e violenza, cresce il disagio nella popolazione ma per questa Amministrazione la sicurezza continua a non essere priorità. Diciamo questo perché mesi fa abbiamo presentato una interrogazione al Sindaco avente ad oggetto la nomina a part-time della Comandante della Polizia Locale (PL); nei giorni scorsi è pervenuta la risposta scritta, una nota burocratica evasiva, del tutto insoddisfacente e senza riferimento alcuno al merito della vicenda.

Consigliamo ancora al governo cittadino di ritirare in autotutela una nomina sicuramente inopportuna ma che presenta pure rilevanti dubbi di legittimità. La questione dell’individuazione di un Comandante PL non è stata nei fatti risolta: dopo tutte le nomine sbagliate fatte in passato, bocciate da TAR e Consiglio di Stato, dopo i costi collettivi derivanti dalla pedestre gestione della sicurezza, il governo cittadino ha furbescamente aggirato il nocciolo della questione nominando una Comandante part-time, utilizzando l’istituto dello scavalco applicato ad un dirigente a tempo determinato ex art.110 (Dlgs.n.267/2000) e di un Comune distante ben 100 Km (Ascoli Piceno).

Ancora una volta, è un gran pasticcio. La procedura dello scavalco, secondo l’originale interpretazione del Comune, sarebbe applicabile perché non esplicitamente vietata dall’ultimo Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL). Tuttavia la legge è superiore ad un Contratto ed il CCNL non vieta la procedura perché è ovvio che lo scavalco non sia applicabile ad un dirigente nominato ex art.110. L’atto di nomina ex art.110 è di carattere fiduciario, eccezionale e straordinario e la condivisione del nominato con altro Comune attesterebbe la non veridicità del fabbisogno dal quale prende le mosse la procedura di copertura del fabbisogno stesso. Lo scavalco, quindi, risulterebbe secondo dottrina viziato per eccesso dovuto a sviamento di potere e irregolare applicazione delle regole di assunzione ex art.110, fino a comportare danno erariale sia a carico dell’ente che si avvale dello scavalco per irregolare costituzione del rapporto di lavoro, sia a carico dell’ente che smentirebbe la sussistenza delle necessità alla base dell’assunzione a tempo determinato, se accettasse poi di ridurre l’apporto della professionalità acquisita in via straordinaria condividendola con altri. Su questo punto specifico della legittimità della nomina non ci dilunghiamo oltre ed attendiamo pure l’esito della segnalazione a suo tempo inviata alla Corte dei Conti.

Sul punto cruciale dell’opportunità di una nomina così originale, l’Amministrazione semplicemente glissa ed evita di rispondere per manifesto imbarazzo. L’Aquila Capoluogo, località di riferimento per oltre 100mila persone del circondario, con gravi problemi di insicurezza percepita, non merita, per chi ci governa, un Comandante full-time. Perché mai l’Amministrazione Comunale non vuole nominare un vertice della PL attingendo ai ruoli in organico? A cosa è dovuta questa pervicace volontà di controllo su una funzione così delicata? Ovviamente su questo quesito, il vero punto focale, non avremo alcuna risposta, né oggi né mai.

Assai poco istituzionale, inoltre, l’attacco violento e diretto che nella risposta alla nostra interrogazione viene fatto alla LR n.42/2013, una norma che obbliga i comuni ad attribuire il ruolo di Comandante ‘solo a personale inquadrato nei ruoli della Polizia locale’. Una norma di garanzia dettata a tutela dell’autonomia della PL, che vuole un Comandante competente che risponda all’autorità giudiziaria per le indagini di ogni tipo e si interfacci con i Prefetti ed i Questori. Una legge regionale modello, presa a riferimento da tutta la dottrina, non abrogata da Marsilio seppur del Sindaco sodale, una norma che il Comune dell’Aquila deve semplicemente rispettare come fanno tutti i comuni abruzzesi e senza fare sterili polemiche.

La grave problematica della sicurezza urbana all’Aquila richiede un approccio più serio e meditato da parte di un’Amministrazione che continua a pasticciare con le normative senza nulla risolvere. Occorre tra l’altro un reale coordinamento interforze, ed affrontare queste complessità insieme a Prefettura e Questura abbisogna di tempo, costanza, applicazione, e questo impegno immane non appare compatibile con un vertice di PL a part-time. L’Aquila ha reali problemi di sicurezza, necessita di un Comandante a tempo pieno ed invece la cruda verità, ribadita nella risposta alla nostra interrogazione, è che dovremo contentarci di un Comandante un giorno a settimana.

Inaccettabile ed offensiva dell’intelligenza degli aquilani è poi la giustificazione che il Comune fa di questa nomina part-time: la ratio sarebbe quella di conseguire un risparmio. Un’amministrazione che spende un milione di euro ogni anno soltanto per i palchi della Perdonanza, per non parlare delle immense spese per la “cultura” che poco sviluppo portano, dove lo staff del Sindaco è un qualcosa di abnorme e costoso, ebbene tra tutte queste enormi spese non trova spazio lo stipendio di un Comandante a tempo pieno!

Noi viviamo la Città ed i cittadini vogliono sicurezza, e questo richiede anche un Comandante applicato esclusivamente alla Città, un dirigente che stia in ufficio e sul territorio tutti i giorni, e se serve pure la notte, che affronti finalmente con metodo, coordinamento ed organizzazione l’inquietante, progressivo, inaccettabile degrado della nostra vita civile. Ma per questa Amministrazione è pretendere troppo, perché si deve risparmiare…risparmiare solo sul Comandante della Polizia Locale.

Ci dispiace molto, ed ogni ulteriore commento sarebbe superfluo, ma la questione è troppo importante per farla cadere, tant’è che d’intesa con il Presidente Stefano Palumbo porteremo presto l’argomento all’attenzione della V Commissione (Garanzia e Controllo).

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