COMUNICATO STAMPA
Diciotto anni fa l’attentato al convoglio di automezzi militari italiani impiegati in teatro operativo estero, che costò la vita al maresciallo Franco Lattanzio. Il militare dell’Arma era impiegato nella missione “Antica Babilonia” e l’attentato, ordito da miliziani legati al gruppo terroristico di Al Qaeda, stroncò la sua vita e quella di altri quattro militari.
Ieri pomeriggio, in occasione della Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, presso il cimitero di Pacentro (AQ), è stato ricordato il sacrificio del carabiniere caduto nell’adempimento dei doveri di militare e di uomo di pace impegnato nella missione internazionale di pace.
La cerimonia, officiata dal cappellano militare don Claudio Recchiuti, come ogni anno, ha stretto nel ricordo del carabiniere Lattanzio i familiari, gli amici e le autorità civili e militari intervenute. Erano presenti il comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, Gen. B. Antonino Neosi, il Comandante del Provinciale dell’Aquila, Col. Salvatore Del Campo, una rappresentanza di carabinieri della compagnia di Sulmona con il loro comandante, Magg. Toni Di Giosia, il sindaco di Pacentro, Giuseppe Silvestri, oltre alle associazioni dell’Arma in congedo, ANC e ANFOR.
Alla memoria del Mar.A.s.UPS Franco Lattanzio è stata concessa la Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero con la seguente motivazione: “Componente del plotone info-investigativo dell’unità di manovra del Reggimento M.S.U. nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, il 27 aprile 2006, nel corso di trasferimento presso il locale Provincial Joint Operation Center a bordo di convoglio blindato, veniva mortalmente investito dalla deflagrazione di un insidioso ordigno di devastante potenza, fatto esplodere da ignoti terroristi al passaggio degli automezzi. Chiaro esempio di elette virtù militari, elevatissimo senso del dovere ed assoluta dedizione al servizio costantemente testimoniati sino all’estremo sacrificio contribuendo ad elevare il prestigio dell’Italia, delle sue forze armate e dell’Arma dei Carabinieri.”