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Di Marco: “Sulla ferrovia Pescara-Roma il Pd fa informazione”

Il consigliere regionale: "Io e gli altri colleghi del Pd stiamo facendo informazione perché la popolazione che rischia di perdere case, attività e investimenti va ascoltata: non merita ulteriori prese in giro”.

“Sulla ferrovia leggo le dichiarazioni di un Marsilio di nuovo furioso, che, forse piccato da ciò che sta emergendo dalle sedute della Commissione consiliare di Vigilanza sulla velocizzazione della Roma-Pescara, confonde il significato di “informazione” con quello di “allarme”. Se non ci fosse stata la mia richiesta di portare alla Vigilanza i responsabili di RFI latitanti da ben sette mesi di reiterati inviti, una richiesta nata dall’esigenza di avere il confronto e le risposte mancanti sulle criticità del progetto di velocizzazione da lui perorato senza se e senza ma, bene oggi non saremmo a conoscenza di alcuni aspetti importanti su un progetto in cui la stazione di Tocco da Casauria, nonostante ferma, risulti ancora. Tant’è che in Commissione è stata proprio RFI a parlare di soppressione, dichiarazione che ho ascoltato non senza stupore”, così il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco replica alle dichiarazioni del presidente Marsilio sulla ferrovia.

“Galeotto fu tale passaggio scambiato per una gaffe dal presidente, se è servito a farlo uscire su argomenti su cui la Regione è stata silente su troppi aspetti”, aggiunge Di Marco.

“Ad esempio – prosegue – sulle conseguenze della perforazione del Morrone prevista dall’attuale stesura progettuale, nonché sull’esistenza di una stesura alternativa da parte di RFI, un piano B, capace di bypassare le criticità, che in pratica significa ammettere che la prima versione provoca danni. Oppure non avremmo aperto una speranza a una diversa visione del progetto, su cui lo invito a concentrarsi, magari iniziando l’opera dove è più utile, si pensi alla Marsica e ripensandola dove fa più danno, cioè dalla costa all’area peligna. Questo, voglio precisare al presidente, significa fare informazione, non generare allarmi. Ed è quello che avrebbe dovuto fare la Regione prima di entrare nella fase operativa dei lotti, in nome e per conto della comunità. Io e gli altri colleghi del Pd la stiamo facendo perché la popolazione che rischia di perdere case, attività e investimenti va ascoltata, in quanto ha un valore che di certo va oltre le prove di forza e non merita ulteriori prese in giro”.

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