I fari degli addetti ai lavori puntano dritto su Capistrello, terra di conquista degli osservatori dei migliori settori giovanili nazionali. Il piccolo centro marsicano conferma l’ottimo lavoro di scouting, apprezzato e riconosciuto anche al di fuori dei confini regionali.
Sono da poco rientrati alla base due giovani talenti granata selezionati dagli osservatori dell’Empoli, fiore all’occhiello tra le “canteras” di tutta Italia. Walter Venditti, esterno difensivo classe 2004, e Angelo Ciaccia, attaccante 2003, hanno ricevuto la chiamata della bella realtà professionistica toscana dopo l’amichevole disputata qualche tempo fa a Teramo dai ragazzi di mister Tuzi. I talent scout fiorentini, presenti alla gara per monitorare alcune tra le giovani promesse teramane, al termine del match avrebbero contattato la dirigenza del Capistrello affinché avallasse l’idea di un periodo di prova dei due ragazzi presso i propri impianti sportivi. Orgoglio e soddisfazione per il presidente Francesco D’amore, che ha voluto prendere parte alla trasferta assieme ad un emozionato Attilio Tuzi.
«Per Ciaccia non era la prima volta al cospetto di una società professionistica – ha spiegato il tecnico – l’ho visto sereno. Venditti al contrario era tutt’altro che tranquillo. Nonostante una sana agitazione però si sono comportati entrambi benissimo, merito anche di un ambiente accogliente, in cui tutti hanno messo a loro agio i nostri ragazzi. Ora resteremo in contatto col direttore sportivo del settore giovanile empolese. Nei prossimi due-tre mesi i due giocatori saranno seguiti in occasione delle gare di campionato, poi capiremo quale futuro li attende».
Un sogno nel cassetto che accenna a venir fuori, e al di là di cosa arriverà, Walter e Angelo hanno toccato con mano una realtà che desiderano da sempre. Le attenzioni ricevute in questi giorni ne hanno fortificato le motivazioni e, magari, reso più bello quel mondo che possono solo immaginare.
«Siamo molto orgogliosi di questa esperienza – confida Tuzi – col collega Lancia ci siamo prefissati di compiere un’attenta selezione tra i ragazzi provenienti da tutta la Marsica e, ad oggi, vedere che i più piccoli sono già nell’occhio delle maggiori realtà sportive italiane ci riempie di gioia e gratifica il nostro lavoro. Osservare da vicino una compagine blasonata come Empoli mi ha permesso di imparare qualcosa. Ho potuto sperimentare nuovi metodi di lavoro, ma ho anche realizzato che, rispetto alle strutture all’avanguardia di queste società, noi siamo decisamente in ritardo».
Un’autocritica rivelatrice sulla macchina sportiva marsicana, ancora lontana dai moderni modelli nazionali. Si può lavorare, però, per far crescere i settori giovanili e renderli vetrina desiderabile per il parco scout nazionale.
«Abbiamo preparato un percorso evolutivo completo. Il nostro obiettivo è dare gas al motore capistrellano e rendere proficuo il lavoro sui più piccoli. Vogliamo far crescere i juniores e portarli in prima squadra, come già accaduto per un paio di ragazzi attualmente nelle grazie di Tonino Torti. Basti pensare che due giocatori, cresciuti calcisticamente con noi, erano in campo nel derby col Paterno, Fantauzzi, classe ’99, titolare col Capistrello, e Di Rocco, ceduto al Paterno di Fabio Iodice. Queste per noi sono soddisfazioni indescrivibili, anche perché parliamo di due ragazzi sotto età. Più in generale la ‘mission’ della società è quella di ricreare un panorama calcistico di prima qualità. Il presidente Francesco D’amore, il direttore generale Franco De Meis, e il direttore sportivo Danilo Giordani sono i primi sostenitori di questo progetto e, nell’immediato futuro, ci impegneremo affinché – ci svela orgoglioso – in occasione delle prossime vacanze pasquali, si possa organizzare a Capistrello una manifestazione internazionale che raduni i più importanti settori giovanili».
La società marsicana ha pescato dal cilindro un’idea tanto folle quanto affascinante. Ospitare altre realtà sportive di prim’ordine, vuol dire concentrare i riflettori del calcio sulla Marsica, con effetti domino interessanti per le strutture alberghiere locali. Un disegno tanto ambizioso rivela l’impegno del team capistrellano e la voglia profonda di migliorarsi con l’umiltà di chi sa imparare dalle proprie esperienze.