Assidal, l’associazione datoriale che dal 2014 si occupa di promuovere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, compie dieci anni e celebra l’occasione con un grande evento finalizzato a riunire soci, collaboratori e partner, ripercorrere i traguardi raggiunti e guardare al futuro con nuovi obiettivi.
L’iniziativa, vera e propria festa, si è svolta ieri a Città Sant’Angelo, dove l’associazione ha la sua sede nazionale.
Nata nel novembre 2014 da un’idea di un gruppo di professionisti guidati dall’attuale presidente Giuseppe Ciarcelluto, Assidal si è posta fin da subito l’obiettivo di supportare datori di lavoro, formatori e consulenti in ambito sicurezza e salute sul lavoro.
L’associazione, che ha scelto l’Abruzzo come sede per la sua posizione strategica al centro dell’Italia, partecipa ai tavoli ministeriali per contribuire all’aggiornamento della normativa in materia di sicurezza ed ha firmato importanti contratti collettivi nazionali. Assidal, con il suo ampio ventaglio di servizi, oggi conta quasi 600 Strutture formative associate (Sfa), circa mille associati tra professionisti e aziende e migliaia di persone formate ogni anno. A quella di Città Sant’Angelo, si sono aggiunte negli anni altre dodici sedi territoriali.
La festa per il decennale si è aperta con un seminario sulla gestione del tecnostress a cura del formatore Milo Battaglia.
Poi la cena conviviale, durante la quale sono stati consegnati premi agli associati più attivi e alle strutture formative che si sono distinte per il loro impegno. Presente all’evento anche Unimpresa, realtà con cui Assidal ha stipulato un accordo interconfederale.
“Questo decennale – afferma il presidente di Assidal, Giuseppe Ciarcelluto – rappresenta non solo un traguardo, ma anche un punto di partenza per affrontare nuove sfide e continuare a crescere come comunità. Il tema della sicurezza sul lavoro è oggi più che mai attuale e riguarda ogni ambito, dai luoghi di lavoro a quelli di vita. Assidal è impegnata affinché questa cultura della sicurezza si diffonda in tutti i contesti, a partire dalla sensibilizzazione nelle scuole. Solo con un’educazione precoce e condivisa – conclude – potremo costruire una società più consapevole e attenta alla prevenzione, a beneficio delle aziende, dei lavoratori e, più in generale, della collettività”.