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Avezzano: Consiglio comunale approva uscita da Aciam

Pierleoni: “È l’unica strada percorribile: restare in società oggi non è più conforme alle norme”

No alla ricapitalizzazione delle quote di Aciam e sì all’uscita dalla società: è questa, od oggi, l’unica strada percorribile per l’amministrazione comunale di Avezzano. Lo ha scritto nero su bianco in una delibera che è stata approvata questo pomeriggio dal Consiglio comunale, l’assessore delegato alle partecipate Alessandro Pierleoni, che ha parlato in aula espressamente “di un’operazione di garanzia e di trasparenza su più fronti, primo fra tutti il rispetto della legge. L’Ente comunale, infatti, – ha chiarito l’amministratore nel corso del suo intervento – non può più rimanere in Aciam, anche alla luce delle motivazioni evidenziate della Corte dei Conti”. Un’operazione che ha avuto vari obiettivi, tutti centrati: salvare innanzitutto azienda e lavoratori, rispettare la legge, stabilizzare la Tari e salvaguardare le economie del Comune avezzanese. L’uscita dall’azienda consortile di igiene ambientale, che si occupa principalmente del trattamento dei rifiuti nella Marsica, arriva infatti a seguito delle azioni di “messa in sicurezza” portate avanti dal Comune di Avezzano, che ha lavorato negli ultimi mesi per la tutela dei 91 posti di lavoro e per consentire all’azienda una continuità industriale, visto il piano di crisi presentato in Tribunale. La società negli ultimi anni, infatti, ha registrato un peggioramento della propria condizione finanziaria, trovandosi a fronteggiare delle perdite significative, seppur non strutturali. “Il nostro Comune – ha continuato Pierleoni- è titolare del 12,20% del capitale sociale di Aciam e, dopo l’uscita dalla società consortile deliberata oggi, notificherà l’atto a tutti i Comuni coinvolti, mettendo in vendita le proprie quote e lasciando comunque la possibilità ad altri soci, con diritto di prelazione, di poter formalizzare un’offerta di acquisizione”. Per l’acquisto delle quote è stata finora presentata una sola proposta dal socio privato Tekneko, per un valore di 450 mila euro. Questi fondi, una volta acquisiti, potranno essere investiti per servizi alla cittadinanza”.

“In sintesi, – ha concluso Pierleoni – l’azione, acuta, della nostra amministrazione ha seguito due binari principali: il rispetto dei parametri legislativi che non consentono, ad oggi, di restare nella compagine societaria e la tutela dei soldi pubblici. Se il Comune, infatti, optasse per la sottoscrizione della ricapitalizzazione, versando i 292 mila euro richiesti e riconoscendo in questo modo un debito fuori bilancio, si assumerebbe sulle spalle un rischio finanziario senza garanzie che una pubblica amministrazione non può permettersi. Ci sono poi altre motivazioni alla base che hanno sorretto la tesi dell’uscita da Aciam: la società, innanzitutto, non fornisce direttamente servizi al Comune di Avezzano, che, a sua volta, non può fare affidamenti diretti ad Aciam. Già da diversi anni, infatti, Avezzano affida la gestione dei rifiuti ad altri operatori, rispettando il principio di concorrenza. Infine, così com’è composta a livello societario, Aciam non potrebbe nemmeno competere per eventuali gare indette dall’Agir, ovvero dall’Agenzia di Gestione Integrata dei Rifiuti della Regione Abruzzo. Inoltre, non ha mai distribuito dividendi. Ricordo che, in questi quattro anni, l’amministrazione ha portato a risoluzione “nodi” storici, affrontando in maniera risoluta e determinata tematiche delicate che si trascinavano da vent’anni. Con le annose vicende del contenzioso IRIM, della ditta Mascitti e della ferrovia dell’ex zuccherificio, la linea amministrativa è stata sempre la stessa: evitare di procrastinare le decisioni,  prendendo di petto le questioni e trovando la migliore soluzione possibile. Con il “nodo” Aciam, è stato adottato lo stesso principio guida”.

 

Comunicato stampa

 

 

 

 

 

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