“Nonostante le esortazioni arrivate dal territorio, certamente le imprese ma anche voci di singoli esponenti politici della maggioranza, si registra un assoluto silenzio del centrodestra rispetto alla necessità di prorogare al 31 dicembre 2026 il cosiddetto superbonus rafforzato per i crateri sismici del 2009 e del 2016-2017. Per questo, chiediamo la convocazione urgente di una conferenza dei capigruppo in cui presenteremo una risoluzione per impegnare il Sindaco Biondi ad intervenire presso il Governo, e tutte le forze politiche locali di intervenire presso i propri omologhi nazionali, per sostenere in parlamento l’emendamento al Dl Milleproroghe del senatore Michele Fina. Se il problema è la primogenitura, siamo pronti a fare un passo indietro: ne presentino un altro loro e noi lo sosterremo, non ci interessa intestarci meriti ma fare il bene del territorio”.
Così Stefano Albano, capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila, in apertura della conferenza stampa tenutasi ieri alla presenza dello stesso Fina, del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, del segretario del Pd L’Aquila Nello Avellani e degli altri consiglieri Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo.
“A livello nazionale c’è sicuramente una contrarietà ideologica, il centrodestra continua a farne scudo per giustificare tutti i problemi che evidentemente non sa gestire, non capendo che si tratta di una misura assolutamente necessaria nel nostro territorio, tenuto conto della specificità della ricostruzione. Di ieri infatti le dichiarazioni di Marsilio che si è affrettato ad allinearsi al Governo nazionale contro la proroga, metntre il centrodestra aquilano tace”, ha aggiunto Albano.
“Si tratta invece di uno strumento che ha portato indubbi vantaggi all’area dei due crateri, consentendo non solo di snellire le procedure e quindi accelerare la ricostruzione ma di portare a termine una serie di lavori, perché non sempre il contributo ordinario era sufficiente al totale completamento degli interventi”, ha detto Albano.
“Il rischio”, ha aggiunto il capogruppo del Pd, “è che ci sia un blocco della ricostruzione e un contraccolpo economico pesantissimo per il settore edile e per l’indotto che questo genera sul tessuto locale”.
“La disattenzione del governo Meloni verso questo territorio è ormai conclamata”, ha osservato Avellani. “Non ci sono interventi normativi concreti per la ricostruzione post-terremoto da parte di questo governo, se non la conferma di quello che già i governi di centrosinistra negli anni passati, risorse incluse”.
“È evidente che il tema crei imbarazzo nel centrodestra perché la premier, candidata ed eletta in questo collegio, è stata stra-votata con il sostegno quasi unanime delle forze imprenditoriali perché, evidentemente, le rassicurazioni date in campagna elettorale sono state convincenti”, ha rilevato Palumbo. “Questo imbarazzo lo misurammo anche quando, nel 2022, in Consiglio comunale formulammo una mozione – peraltro votata all’unanimità – che impegnava il sindaco ad aprire un’interlocuzione col governo per fare dell’Aquila una sorta di ‘zona franca’ rispetto a questo argomento”.
“Va stigmatizzato il comportamento di questa classe dirigente che, per sua fortuna e per il nostro lavoro, si ritrova un pacchetto di norme avanzatissime che dovrebbe solo prorogare”, ha detto Pezzopane. “C’è, invece, uno sforzo continuo, accompagnato da tanta propaganda, di mettere in discussione i capisaldi dei governi precedenti”.
“L’avvento del governo Meloni ha rotto il patto di fiducia tra lo Stato e i cittadini”, ha detto Pietrucci, “sarebbe carino quanti del governo abbiano usufruito della misura del 110 prima di cassarla e sarebbe utile raccontarlo alle persone. Il venire meno del superbonus ha penalizzato questo territorio, in particolare sull’edilizia residenziale pubblica”.
“Non cadremo nella trappola del discutere del superbonus in generale, perché è una discussione che abbiamo già fatto”, ha osservato infine Michele Fina, “noi sappiamo benissimo cos’è il superbonus rafforzato in questo specifico territorio. Nelle audizioni con gli uffici speciali, gli stessi tecnici, anche nominati dal centrodestra, hanno spiegato che è uno strumento specifico che riguarda il nostro territorio senza il quale si blocca la ricostruzione. Non è una nostra opinione, ma un dato di fatto”.
“Li aspettiamo al varco del dibattito in aula e del voto parlamentare, dove spero che i rappresentanti abruzzesi siano in grado di deideologizzare questa discussione”, ha aggiunto il senatore, “quello che hanno detto il commissario alla ricostruzione – diventato semplicemente lo strumento di un partito politico, quando sarebbe stato giusto fosse un commissario di tutti – e il presidente della Regione, è una pezza che sottolinea il buco. L’aumento dei costi parametrici non solo non è una soluzione, ma era già un diritto dei cittadini”.
Comunicato stampa