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Lavori all’Aeroporto, “Dalla maggioranza emerge l’inganno”

Lavori di allungamento della pista dell'Aeroporto, "Dalla ricostruzione fatta attraverso le dichiarazioni ufficiali della Maggioranza emerge l'inganno". La ricostruzione effettuata dall'onorevole Luciano D'Alfonso.

“E’ interessante ricostruire la vicenda del cantiere per l’allungamento della pista dell’aeroporto d’Abruzzo attraverso le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza che governa la Regione Abruzzo. E’ così che si intuisce quello che – parafrasando Gadda – potremmo chiamare “quer pasticciaccio brutto de via Tiburtina” (la strada che porta allo scalo aereo)”.

Lo scrive in una nota l’onorevole Luciano D’Alfonso, deputato del PD e già governatore della Regione Abruzzo, prima dell’avvento di Marco Marsilio.

Continua: “1) Marsilio inizia a interessarsi della questione il 20 dicembre 2022, dopo quasi quattro anni dalla sua elezione, quando dichiara: “La gara per il prolungamento della pista dell’aeroporto è stata aggiudicata ieri, subito dopo Natale Aric completerà la determina di assegnazione e la Saga potrà procedere con l’apertura del cantiere”. Da un’affermazione del genere ci si aspetterebbe un rapido inizio dei lavori – anche perché i fondi erano stati stanziati sin dal 2016 dalla giunta regionale da me presieduta – invece tutto tace per 14 lunghi mesi.

2) Arriviamo al 5 febbraio 2024, giorno della sceneggiata di Marsilio con pala e caschetto a favor di telecamere: “Oggi siamo qui ad aprire il cantiere”, gongola trionfante il presidente romano. Ma dopo la messinscena ad uso elettorale (mancavano cinque settimane alle consultazioni regionali) tutto tace di nuovo. Nessun operaio a sporcarsi la tuta, nessuna ruspa a solcare il terreno.

3) Qualcuno se ne accorge e fioccano le proteste, e così il 18 marzo 2024 deve intervenire il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri per fare il quadro della situazione: “Non appena avremo completato le opere di bonifica bellica e ambientale vedremo le ruspe in azione per l’allungamento della pista dell’aeroporto, con un obbligo: rispettare i tempi di consegna del cantiere senza ritardi”.

Dunque a distanza di un mese e mezzo dall’esibizione marsiliesca, il cantiere non solo è ancora chiuso, ma risulta persino non consegnato. Ma che importa? Le elezioni sono passate, adesso si può dire la verità.

4) Passa la primavera, passa l’estate, ma il cantiere è ancora un’utopia. Bisogna aspettare il 26 settembre 2024 affinché Marsilio annunci che i lavori sono finalmente partiti. Ma lo fa cadendo in confusione: “Il Genio Militare ha dato qualche giorno fa il parere favorevole al collaudo e il benestare per la bonifica di eventuali ordigni bellici”. Sarebbe bene che il presidente romano si facesse spiegare cos’è un progetto, cos’è un appalto, cos’è una consegna dei lavori, cos’è un inizio dell’attività di cantiere, qual è la loro propedeuticità, quando entra in campo la bonifica bellica e cos’è l’effettiva produzione di cantiere (che con una carnevalata è stata anticipata rispetto alla bonifica bellica).

5) Ma c’è di più: nella stessa intervista Marsilio assicura che i lavori finiranno entro gennaio 2025. Purtroppo in quella data il cantiere è ancora aperto, e allora il presidente viaggiatore ne spara un’altra: “Nel 2025 l’aeroporto d’Abruzzo toccherà il milione di passeggeri”. L’aveva già promesso un anno prima, con i risultati ben noti: 25.000 utenti in meno e asticella ferma sotto quota 850.000. Toccherà fare gli scongiuri davanti a certe previsioni.

6) E arriviamo al 6 febbraio 2025, allorché grazie alla deposizione resa davanti alla Commissione vigilanza della Regione dalla Responsabile Unica del Progetto (RUP), Luisa Del Proposto, apprendiamo che i lavori sono effettivamente iniziati soltanto il 6 maggio successivo, dunque tre mesi dopo l’allegra scenetta ad uso televisivo.

7) L’inganno è svelato e dalla maggioranza si cerca di correre ai ripari: ci prova il solerte consigliere regionale Massimo Verrecchia, affermando che “Marsilio un anno fa ha ufficializzato l’avvio a qualsivoglia attività che si ritenesse necessaria per rendere l’area interessata del tutto sgombra da ogni impedimento per l’effettivo intervento sulla pista”. Il burocratese di Verrecchia non riesce ad alterare la sostanza dei fatti: quel giorno il presidente romano si è fatto immortalare con pala e caschetto affermando “oggi siamo qui ad aprire il cantiere”, cantiere che poi è risultato effettivamente attivo soltanto mesi dopo. Intanto è la stampa (e non la Regione Abruzzo) a farci sapere che i lavori dovrebbero terminare a maggio 2025; mai come in questo caso, il condizionale è d’obbligo.

8) Dunque quel 5 febbraio 2024 c’è stato dolo nel rappresentare una falsa realtà, ovvero l’inizio di opere che invece sarebbero cominciate soltanto sette mesi dopo, e tale rappresentazione era funzionale alla propaganda elettorale in corso all’epoca. Vedremo se la giurisdizione riterrà di intervenire affinché questo malcostume non abbia a ripetersi.

Intanto proporrò la Responsabile Unica del Progetto (RUP), Luisa Del Proposto, per il Cavalierato del Lavoro, in quanto è raro trovare un dipendente pubblico che dica la verità facendo crollare il castello di frottole raccontate dai politici che amministrano attualmente la Regione”.

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