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Piccoli Rugbisti trasformati in star dell’obiettivo per il concorso di ‘Ringo’

L’Avezzano Rugby accende i riflettori e veste i suoi piccoli lottatori in attori neanche troppo improvvisati. Un’iniziativa organizzata nei minimi dettagli e messa a punto con tecniche professionali, che ha concentrato, in poco più di un minuto, una sequenza di immagini sul campo di gioco, finalizzata ad esprimere il nobile concetto della fratellanza. Il video, realizzato da Angelo Croce, parteciperà al grande concorso indetto dalla nota azienda dei biscotti ‘Ringo’, promotrice di una competizione all’ultimo ciak, rivolta a tutte le realtà sportive italiane in cui i protagonisti siano, appunto, i bambini. Entusiasta il Presidente Alessandro Seritti, da sempre orgoglioso dei propri ragazzi e promotore dello spirito di aggregazione tipico di questo sport.

minirugby4«L’idea è della rete dei genitori – ha spiegato Seritti alla nostra Redazione – che ci segue costantemente e, per la nostra società, assume un ruolo fondamentale. Queste famiglie hanno prima completato una raccolta punti, al termine della quale hanno ricevuto dalla Ringo le casacche che potete ammirare nel video. Hanno poi saputo di questo concorso e tutti assieme hanno organizzato il tutto. Tra i papà c’è un cineoperatore professionale, Angelo Croce, che si è offerto, a titolo rigorosamente gratuito, di riprendere e montare le immagini per il video. Il risultato è eccezionale, dovremmo ricevere notizie entro questo mese, speriamo siano buone».

La vera bellezza dietro una pensata come questa è l’entusiasmo rivelatore di appagamento circa l’ambiente sportivo sano in cui i più piccoli vengono formati. Il rugby è per natura la massima espressione della disciplina, dell’umiltà, del sacrificio. Una scorta massiccia di impegno e fatica, alleggerita dalla soddisfazione di un placcaggio o dall’emozione di un genitore. Quello della palla ovale è un mondo pieno di significato, e povero di risorse, e non è un caso che i benefattori di questo sport siano proprio coloro che coltivano questa passione nell’indole e nel cuore.

«In Italia il Rugby è uno sport ancora dilettantistico. E’ difficile che un neofita si avvicini al nostro mondo se non in cerca di un qualche tornaconto. Gli amministratori come me sono coloro che sono passati dal campo, e non possono più fare a meno. Una società ha ovviamente dei costi, che noi fronteggiamo con le quote della scuola rugby, e con quelle sociali. Siamo circa 45 soci, e diamo un contributo annuale. Ci sono poi i contributi delle aziende amiche, che non voglio definire sponsor, perché ciò implicherebbe uno scambio alla pari. Noi in realtà non possiamo assicurare un ritorno effettivo per la controparte, per cui non promettiamo nulla a coloro che si offrono di sostenerci economicamente. Ora ci stiamo adoperando per perfezionare le nostre strutture. Abbiamo in progetto di costruire nuovi spogliatoi per i ragazzi perché ormai sono troppo piccoli, abbiamo superato la capienza. Spesso chiediamo asilo all’hockey, ma alla domenica si crea una situazione di concomitanza. Siamo inoltre in contatto con l’amministrazione per l’apertura di una strada d’accesso all’impianto sportivo. L’unica esistenze consente il transito di una sola vettura, ostacolando il doppio senso e creando quindi grandi problemi al traffico».

minirugby2‘Noi mettiamo la faccia in posti dove molti altri non metterebbero neppure un piede’, Alessandro Seritti avrà pure contemplato la massima del rugbista quando dallo spogliatoio portava le gambe sul terreno di gioco, di certo, però, il concetto è rimasto lo stesso anche oggi che il ‘lavoraccio’ è, più che altro, dietro la scrivania. Quel coraggio dimostrato da atleta è in altra forma ciò che, oggi, l’ha convinto ad affrontare questa esperienza.

«Sono orgoglioso di aver dato continuità ad uno sport in fase calante – ha concluso il Presidente Alessandro Seritti – oserei dire alla frutta. L’abbiamo portato su livelli discreti, e continueremo a lavorare per migliorarci. Ciò che più mi appaga e mi emoziona, sono i bambini di ritorno dalle gare o dalle varie competizioni che, mostrandomi la coppa, mi dicono che è per me. Non esisterà mai gioia più grande».

Foto di www.minirugby.it

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