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Sanità: ad Avezzano incontri anziani e studenti

Emozioni e voglia di conoscere ed interagire non hanno età: a dimostrarlo ancora una volta è stato il successo del progetto ‘Mio nonno torna a scuola’, che ha celebrato la giornata conclusiva sabato scorso all’Istituto comprensivo statale Collodi-Marini di Avezzano (L’Aquila). Protagonisti gli anziani ospiti della residenza sanitaria assistenziale gestita dalla clinica Ini, divisione di Canistro (L’Aquila), e i giovani studenti delle scuole medie che hanno dato vita, nella prima metà di dicembre, a laboratori artigianali per realizzare regali e addobbi natalizi, opere di pittura, e altre creazioni dell’ingegno. Le opere realizzate sono state mostrate e vendute nel corso della partecipatissima festa conclusiva di sabato scorso e il ricavato è stato devoluto all’istituto scolastico per acquistare materiale didattico. Agli anziani ospiti della Rsa è stato consegnato anche un attestato. Responsabile del progetto per la Rsa di Canistro, operativa dal 1999, e dove sono ospitate 60 persone, la dottoressa Domenica Santomaggio, mentre per il Collodi-Marini, è stata in prima linea la professoressa Berardina Gentile. Il progetto è stato fortemente voluto dal direttore della scuola, Pier Giorgio Basile, e dal direttore amministrativo della Ini Daniela Stati.

«Questo progetto, come altri realizzati nella nostra Rsa – spiega Santomaggio – hanno l’obiettivo di aumentare il benessere psico-fisico degli ultra sessantacinquenni con disabilità funzionali e psicologiche adottando l’efficace modello della terapia occupazionale. Un obiettivo pienamente centrato, e il mio ringraziamento va all’istituto scolastico Collodi-Marini, per l’eccezionale lavoro di equipe che è stato possibile mettere in campo». «Ci saranno senz’altro in futuro altre collaborazioni di questo genere con la Ini – afferma la professoressa Gentile -, pienamente in linea con una scuola aperta al territorio, che ha creato una biblioteca di quartiere, e mette in campo durante l’anno molte attività. Il valore formativo di questa esperienza è stato molto significativo. Gli anziani della Rsa sono stati per i nostri ragazzi sopratutto dei nonni, e si è instaurato un rapporto speciale e fecondo, di reciproco arricchimento. Il tempo durante i laboratori e nella festa conclusiva, è volato in allegria e serenità».

Fonte: ANSA

Foto di dire.it

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