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Commerciante abbandona illegalmente rifiuti ad Avezzano: deferito all’Autorità Giudiziaria

Aveva abbandonato nella zona circostante l’Interporto di Avezzano, un sacco di rifiuti urbani. Per questo motivo un commerciante, titolare di un negozio in centro ad Avezzano, ma residente stabilmente a Castellafiume è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.

 

La segnalazione è giunta sul tavolo delle indagini della Polizia locale di Avezzano dopo essere passata per le mani degli uomini della municipale di Scurcola Marsicana, che, nel corso di un servizio di perlustrazione, hanno rinvenuto numerosi sacchi di rifiuti, nella zona adiacente l’Interporto, uno dei quali ricadente proprio sul territorio di Avezzano.

 

Immediatamente è partita l’attività d’indagine, vista la maniera illecita di abbandono selvaggio dei rifiuti stessi. È stato dapprima, di fatti, prelevato il contenuto dei sacchi, consistente in rifiuti solidi urbani, vari buoni di consegna e tagliandi pubblicitari. Il ritrovamento di una busta Segen, però, in particolar modo, ha fatto in modo che gli uomini della Locale di Avezzano, coordinati dal comandante Luca Montanari, risalissero direttamente all’identità dell’autore dell’abbandono dei rifiuti.

 

Si tratta di un residente di uno dei Comuni in cui il servizio di raccolta differenziata viene gestito proprio dall’azienda Segen. Grazie ai buoni consegna e ai tagliandi, è stato, quindi, poi possibile rintracciare l’attività commerciale di proprietà dell’uomo. Sono così scattate ulteriori indagini accurate che hanno portato, infine, a presupporre che l’uomo smaltisse in maniera non corretta i rifiuti, poiché è risultato nemmeno in possesso dei mastelli atti al deposito e alla separazione dei rifiuti stessi, nel totale rispetto, cioè, della raccolta differenziata. Inoltre, dai controlli effettuati, è risultato che il commerciante non pagasse neanche la tassa sui rifiuti da due anni.

 

A quel punto, l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria, poiché, pur trattandosi di rifiuti urbani, secondo l’articolo 256 comma 2 del decreto legislativo 152/06, per coloro che svolgono attività di impresa, costituisce reato punibile con pena dell’arresto, da tre mesi ad un anno, o con ammenda da 2mila e 600 euro a 26mila euro, l’atto di abbandonare rifiuti non pericolosi. Per il caso in esame, l’attività di indagine ha consentito il sequestro probatorio di alcuni rifiuti come elemento di prova; sequestro, questo, convalidato dal PM.

 

Il soggetto responsabile oltre a rispondere del comportamento illecito nell’aspetto penale, dovrà rispondere anche di violazioni a carattere amministrativo per omessa denuncia TARI, per omesso ritiro mastelli e per omessa differenziata.

 

 

Foto di: Polizia Locale Avezzano

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