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Agli arresti domiciliari il sindaco di Capistrello assieme al responsabile dell’area tecnica e ad un ex consigliere

Comune di Capistrello, assegnate deleghe

L’operazione è stata eseguita all’alba di oggi, dai Carabinieri delle Compagnie di Roma, Melfi e Firenze, in sinergia con la locale di Tagliacozzo, che ha coordinato il tutto. Gli arrestati, nel Comune di Capistrello, sono stati tre, finiti ai domiciliari.

Sono stati 50 i Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, con il supporto dei militari delle Compagnie Carabinieri territorialmente competenti, nelle province di L’Aquila, Roma, Firenze e Potenza, che stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Avezzano, nei confronti di 10 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Colpiti dal provvedimento cautelare degli arresti domiciliari il sindaco del comune di Capistrello, un ex consigliere comunale ed il responsabile dell’area tecnica.

Nei confronti di altri 7 indagati (imprenditori e liberi professionisti), il GIP ha emesso la misura cautelare della sospensione dall’esercizio delle attività professionali per la durata di mesi 12.

Sono in corso perquisizioni presso gli uffici comunali di Capistrello.

AGGIORNAMENTO, LA NOTA UFFICIALE – Le indagini, condotte dai militari a partire dal secondo semestre del 2017, hanno permesso di  accendere un focus sull’operato degli amministratori comunali del Comune di Capistrello facendo emergere gravi irregolarità correlate ad una mala gestio della res publica nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici, in quanto venivano sistematicamente violate le norme di trasparenza ed imparzialità per soddisfare interessi privati, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica.

L’attività investigativa, che si è sviluppata attraverso specifiche attività tecniche, prove dichiarative ed acquisizioni documentali, ha dato modo di disvelare un  quadro d’insieme in cui amministratori pubblici, nominati a garanzia e tutela degli interessi della collettività, hanno piegato la funzione pubblica a meri interessi privati.

In particolare, è stato accertato come il Sindaco del Comune di Capistrello, ed  i responsabili dell’aree tecnica ed  amministrativa, abbiano agevolato ed indirizzato, in favore di imprenditori e professionisti compiacenti, l’affidamento di diversi lavori pubblici per la progettazione, ristrutturazione e riqualificazione di beni comunali (tra cui il Palazzo Municipale, scuole comunali, riqualificazione viaria ed il cimitero nuovo). Nell’ambito delle  investigazioni è stato altresì documentato che:

  • il bando per la nomina a tempo determinato di un responsabile a cui affidare il settore dei lavori pubblici è stato pilotato per favorire l’assunzione di un professionista vicino all’amministrazione in carica;
  • i pubblici amministratori indagati hanno posto in essere una procedura illegittima per la proroga degli affidamenti, ad alcune cooperative sociali, dei servizi di pubblico interesse.

Il Gip del Tribunale di Avezzano, convenendo con le risultanze investigative prodotte dagli organi inquirenti, ha dunque emesso il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del Sindaco, dell’ex consigliere comunale C.D.G. classe ’68 di Capistrello e del responsabile dell’area tecnica R.D.F. classe ’59 del medesimo comune.

Inoltre, nella misura cautelare è stata disposta la sospensione dall’esercizio delle attività professionali, per la durata di mesi 12,  nei confronti di 7 persone, tra i quali professionisti ed imprenditori locali e delle province di Roma, Firenze e Potenza.

Infine, gli inquirenti, nel medesimo contesto investigativo, per ulteriori tre indagati (responsabile dell’Ufficio Amministrativo, responsabile dell’Area Tecnica ed un impiegato dell’Ufficio Tecnico), hanno ravvisato concorrenti responsabilità penali tali che il GIP, prima di applicare nei loro confronti la misura richiesta della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio, procederà all’interrogatorio di garanzia.

Foto di: PrimaDaNoi

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