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«Su LFoundry è sceso un silenzio di tomba», Fiom Cgil torna all’attacco viste le ‘sabbie immobili’ della situazione

«Il tempo passa inesorabilmente, ma i quasi 1500 lavoratori di LFoundry ancora non conoscono il loro destino! Possono solo affidarsi alle voci di corridoio che si rincorrono impetuosamente, anche in contraddizione l’una con l’altra», questo il nuovo allarme lanciato da Fiom Cgil della Provincia di L’Aquila e regionale a fronte delle sabbie immobili in cui milita l’azienda marsicana.

«Era stato annunciato che entro il mese di gennaio 2019 sarebbe stato reso noto il piano industriale per il sito marsicano a seguito del
disimpegno della cinese SMIC, attualmente proprietaria del 70% delle quote societarie. Invece, stando anche alle recenti dichiarazioni di qualche sigla sindacale che ha sottoscritto l’accordo sui contratti di solidarietà, una volta intascata la firma su quell’accordo che, ricordiamo, individua un esubero di 450 unità, l’azienda si è chiusa a ogni confronto e a nessuno è dato sapere quale futuro i vertici aziendali stiano progettando per lo stabilimento marsicano, né quale tipo di interessi sia al centro delle trattative che l’azienda starebbe portando avanti», dicono dal sindacato.

«Se non fosse preoccupante questa modalità di relazioni imposta dall’azienda sarebbe perlomeno irriguardosa verso i lavoratori, verso le istituzioni e verso il territorio. Eppure i vertici aziendali nel passato hanno potuto contare sull’appoggio dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni nazionali e locali per accompagnare processi industriali complicati o anche per mettere in campo iniziative (vedi centrale di cogenerazione) sostenute da importanti finanziamenti; il tutto portato avanti con l’obiettivo di far sì chel’azienda si radicasse sul territorio e si sviluppasse».

«Di fronte al nuovo corso di relazioni avviato dall’azienda, caratterizzato da un’assenza di confronto e coinvolgimento, la FIOM
continua a ritenere che qualunque operazione industriale non possa avvenire senza garanzie per i lavoratori da parte di chi quelle garanzie è in grado e in dovere di dare, ossia il Ministero dello Sviluppo Economico», questa la conclusione.

Fonte: FIOM-CGIL della Provincia di L’Aquila, FIOM-CGIL Abruzzo e Molise

Foto di: INFO MEDIA NEWS

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