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Confagricoltura Abruzzo: «PSR, un fallimento»

Stefano Fabrizi ha indicato sei punti negativi del PSR e avanzato nuove proposte

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Secondo Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura Abruzzo il Piano Sviluppo Rurale è «un fallimento» e va rivisto. Il direttore ha così redatto una lista di sei punti che indica i motivi di tale fallimento.
1 Il PSR è scritto male dal punto di vista sintattico e troppo lungo poiché di 621 pagine
2 La ristrutturazione voluta dall’ex Presidente D’Alfonso che ha pensionato centinaia di funzionari esperti senza garantire l’affiancamento e la continuità amministrativa.
3 Una dispersione di risorse senza pari. La politica dell’allora maggioranza, con tecnici e consulenti, che sono andati paese per paese, a vendere a sindaci, amministratori, cittadini, associazioni di ogni genere l’oro contenuto nel PSR
4 Un numero spropositato di bandi, viste le 38 sotto misure ed i 47 interventi difficile da gestire da parte di una struttura molto depotenziata di dirigenti e funzionari.
5 Mancanza di un sistema informativo regionale (unica regione in Italia a non averlo) che ha reso difficile se non impossibile le relazioni tra la struttura regionale e l’AGEA.
6 L’Assessore Dino Pepe non ha mai presidiato il Dipartimento agricoltura, è stato in perenne campagna elettorale,
In aggiunta a ciò, Confagricoltura Abruzzo ha ideato nuove proposte da sottoporre all’attenzione del nuovo assessore Emanuele Imprudente.
Prima fra tutte presidiare il Dipartimento che ha bisogno di una guida salda.
Con il nuovo direttore del Dipartimento deve avviare un’interlocuzione con il Ministero e con la Commissione europea per trovare una exit strategy modificando il PSR, semplificando e eliminando misure ed azioni e, per le misure strutturali, avviare bandi a sportello.
Concentrare l’intera struttura del Dipartimento alla conclusione delle istruttorie dell’ammissibilità di tutti i bandi in itinere e alla pubblicazione delle graduatorie.
Ricostituire e rendere operativo il gruppo di lavoro formato da funzionari regionali, AGEA, SIN e tecnici dei CAA
Considerato i tempi per le domande pacchetto giovani sarebbe indispensabile, nel prossimo bando, allungare da 6 mesi a 24 mesi la data dell’insediamento.

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