Nella lista dei marsicani più influenti, stilata da MarsicaLive, spicca il nome di Suor Carla Venditti, originaria di Avezzano che si dedica a strappare le giovani donne dalla prostituzione tra le strade dell’Abruzzo e di Roma. Da qui la sua nomea di “Suora antiracket”.
Suor Carla con alcune consorelle ed alcuni volontari cerca un rapporto con le sfortunate e le porta nella casa di accoglienza gestita dalle sorelle ad Avezzano. Silenziosamente ed efficacemente avvicina le tante giovani ragazze per le strade. Bastano poche parole in inglese, o in italiano, per scaldare i loro animi, costrette alle schiavitù della prostituzione. Da diverso tempo ormai libera le ragazze dalle strade e dal racket per portarle verso una casa sicura, verso una nuova vita e verso Dio. Carla ha realizzato un piccolo libro “Il narciso ribelle”, scritto e illustrato da lei stessa, per finanziare la casa di accoglienza “Oasi Madre Clelia”.
In questo libro racconta la storia di un bulbo che doveva essere interrato assieme ad altri bulbi ma che non accetta di vivere assieme agli altri e decide così di percorrere strade alternative. Dopo una serie di avventure del bulbo ribelle questo realizza che bisogna tirare fuori il meglio di sé, deve anche affrontare le battaglie della vita. Il libro è dedicato principalmente ai giovani odierni che stentano a trovare la bellezza che hanno dentro di loro e che possono quindi intraprendere strade pericolose se non accompagnati.
Suor Carla ha dichiarato che dopo l’invito di Papa Francesco la congregazione ha accettato l’idea di aprire parte della Casa generalizia per accogliere le ragazze salvate dal giro della prostituzione, in un ex asilo appartenente all’Ordine delle suore. Avvicinandosi alle ragazze, cercano di creare un rapporto sincero e aperto con loro, basato prima di tutto sull’amicizia e la fiducia.
Non vi è alcun tipo di finanziamento per questo la Suora antiracket sottolinea la necessità di adoperarsi, organizzando ad esempio mercatini in cui si vendono degli oggetti che le ragazze creano come bracciali e oggetti sacri. Ed ha concluso: «Siamo molto emozionate poiché in questi giorni diverremo anche associazione e quindi potremo ampliare sempre più la nostra famiglia, la nostra missione e veicolare un messaggio di speranza tramite le nostre opere. Abbiamo pochi mezzi»