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LFoundry, l’azienda approfondirà la turnazione 2/3

Incontro a porte chiuse il 28 febbraio scorso. Ecco cosa è successo. Verso lo stato di agitazione?

LFoundry, UILM: «Investimenti insufficienti, chiarimenti su futuro»

Nuovo incontro nella sede avezzanese di LFoundry, ad Avezzano, datato 28 febbraio scorso. Si è aperto un dialogo attivo fra azienda e delegazione sindacale circa la possibilità di approfondire, da parte dei vertici della fabbrica più grande della Provincia di L’Aquila, la discussione sulla turnazione 2/3 proposta.

Proprio su questo modello di turnazione, l’azienda ha rilevato delle criticità, per le quali intende trovare soluzioni durante la negoziazione con la parte sindacale.
La proposta raffigurata e rappresenta dalla delegazione sindacale si fonda su uno schema di turnazione che prevede 12 ore di lavoro (quindi un giorno e una notte) seguite da 3 giorni di riposo. Insomma, un turno a 12 ore più fattibile e sopportabile, sempre secondo i sindacati, dal punto di vista dei lavoratori. E sono stati, di fatti, proprio i dipendenti a chiedere che venisse mantenuto lo schema a 12 ore lavorate, questo perché l’azienda avrebbe voluto sperimentare e applicare, invece, un turno a 8 ore giornaliere, considerato più efficiente.

“L’azienda – fa sapere la Uilm – non era pronta ad entrare nel merito del dibattito, ma si è resa disponibile ad un confronto serrato a partire dal 5 marzo. E’ stata accolta la condizione, posta dal sindacato, di una disamina complessiva sulla tenuta del sito e dell’organizzazione tutta, Fab Production e Supporto, con lo sviluppo di ragionamenti paralleli e non vincolanti”.

E’ stata ribadita con forza, inoltre, sempre dai rappresentanti della sigla sindacale, l’opposizione “al cospicuo ed ingiustificato numero di giorni di Contratto di Solidarietà, caricati sul personale indiretto nei mesi scorsi e sul mese di marzo, nonché la gestione unilaterale delle ferie per tutto il personale”.

A tal scopo, nei prossimi giorni, ci sarà una riunione con la RSU. “Non escludiamo lo stato di agitazione qualora le risposte fossero insufficienti e le soluzioni inappropriate”, questa la conclusione.

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