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Il parroco di Ortucchio da Papa Francesco: «Finalmente ha conosciuto la nostra Associazione»

Orticchio scambiato per Ortucchio. Di certo, però, non è passato inosservato l’immenso amore incondizionato dei genitori figli delle stelle di questo paesino marsicano, ossia di quei figli scomparsi troppo presto da una terra, spesse volte, madre incurante. Il 21 dicembre scorso, la festa del Natale era già arrivata, in anticipo, per la comunità di Ortucchio, grazie ai passi romani mossi da Padre Riziero. Se ognuno di noi disponesse di due vite da vivere, commetterebbe, per due volte di fila, gli stessi errori e cammini falsi? Sicuramente, forse, deciderebbe di accostarsi di più alla voce di Dio, perché in Lui troverebbe il perdono e la misericordia di valenza eterna. Padre Riziero Cerchi, parroco di Ortucchio, è corso fino alle braccia larghe del Santo Padre, Papa Francesco, incontrandolo, a Roma, assieme ad una delegazione di marsicani, per diffondere il verbo della sua Associazione che si occupa dei genitori rimasti ‘orfani’ dei figli. «Quello del 21 dicembre, è stato un incontro fortissimo, come quando l’emozione arriva di colpo e ti ruba il sonno nella notte, ridonandoti, però, indietro, le tracce di un sogno. L’incontro è avvenuto, precisamente, mercoledì mattina», afferma Padre Riziero, intervistato dalla Redazione.

 

img-20161228-wa0006«Ovviamente – continua il parroco di Ortucchio – io gli ho presentato la mia Associazione, che porta il nome di ‘Genitori di Stelle – Figli della Speranza’, la quale, oramai, abbraccia, ad oggi, una vasta fetta di popolazione marsicana e non solo. Papa Francesco mi ha esortato a continuare lungo la mia retta via tracciata e ad andare sempre avanti con il dettato del mio gruppo di genitori». Un incontro, quello avvenuto con il Papa, davvero pieno di emozioni, anche se, forse, ci si rende conto dell’importanza di esso, solo qualche secondo dopo l’averlo vissuto. Assieme a Padre Riziero, è stata presente a Roma anche una folta delegazione di quello che è, oggi, il nerbo scoperto del dolore nazionale: genitori che hanno perso un pezzo intero del loro cuore, ma che, poi, alla fine, non si sono dati per vinti o sconfitti, grazie all’immensa misericordia di Dio. Come Franco Giannantonio, che nasconde, nel suo cuore, una vivida speranza di amore da donare ancora al prossimo, lui che, nella vita, ha perso due figli, in due incidenti stradali differenti. «Dalla Marsica – dice – siamo andati dal Sommo Pontefice circa in 160 persone. Inoltre, si sono aggiunti a noi anche molti altri genitori provenienti dal resto d’Italia, come dalla Regione Lombardia e dal Lazio. Circa 220 membri in totale dell’Associazione fondata da Padre Riziero ‘Genitori di Stelle – Figli della Speranza’ hanno potuto godere delle parole mai scontate, pronunciare dal Papa, assieme ai membri dell’Associazione ‘Ragazzi del Cielo – Ragazzi della Terra’», racconta. Il viaggio in pullman è stato organizzato da Monsignor Pietro Santoro, vescovo della Diocesi dei Marsi, proprio con l’obiettivo di portare alla luce papale, la meraviglia contenuta nel dettato di questa Associazione di nascita ortucchiese, unica nel suo genere. «Si tratta della prima conoscenza che il Santo Padre fa ufficialmente di questa grande associazione di genitori ‘smarriti’: per noi, si è trattato di un motivo di grande entusiasmo, sbocciato proprio dopo la sua ‘conoscenza’ effettiva di questa splendida adunanza di madri e di padri», dice.

 

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«Papa Francesco, – afferma ancora Padre Riziero – conosciuto di persona, è uguale a come si presenta ai popoli: emanante questa benedetta area di bontà infinita». La bellezza dell’incontro, in cui era presente anche la Diocesi dei Marsi, simboleggiata da Monsignor Pietro Santoro, si è riassunta in uno scambio di battute. «Papa Francesco – continua il parroco – ha avuto modo di conoscere tutta la Diocesi, in particolar modo la comunità ortucchiese, rappresentata da me e da alcuni fedeli, come Franco Giannantonio, Antonio Garofalo e il mio autista Torquato Gianfelice, i quali, assieme a me, hanno vissuto sulla loro pelle tutte le emozioni di questa giornata, oramai scolpita nella memoria». Padre Riziero e il Vescovo della Diocesi dei Marsi, inoltre, hanno potuto essere ricevuti a seguito del baciamano da Papa Francesco. In questa occasione, Padre Riziero ha donato i suoi dischi al Santo Padre e si è sentito incoraggiato a continuare lungo questo cammino difficile e umanitario di soccorso, che conduce assieme a quei genitori che, a causa della nuvola nera del destino, hanno perso i propri cari messi al mondo. «Il giorno precedente, invece – afferma il parroco – ho celebrato la messa nella Cappella delle Suore Apostole del Sacro Cuore e nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma». L’Associazione ‘Genitori di Stelle – Figli della Speranza’ è, oramai, una famiglia dal sapore quasi nazionale, che abbraccio dopo abbraccio e passo dopo passo, si sta allargando sempre di più, coinvolgendo anche altre vaste zone d’Italia. «Il Papa – racconta, infine, Padre Riziero – appena mi ha incontrato mi ha detto: ‘Ecco il sacerdote che ha fatto nascere ad Orticchio, in Avezzano, la grande famiglia di genitori che gridano la speranza’. Io, però, l’ho corretto, dicendo che la mia parrocchia proviene da Ortucchio e non da Orticchio. Lui mi ha sorriso e poi ha aggiunto: ‘il prete che canta Dio’ ed ha preso il mio disco tra le mani. Mi ha detto: ‘Non stancarti mai di cantare Dio nelle piazze, non stancarti mai di cantare la Speranza’. Il CD, ora, con le canzoni dedicate ai figli volati in cielo, dedicato ai ‘Genitori di Stelle – Figli della Speranza’, risuonerà tra le vie mastodontiche della Capitale romana. «Io, alla luce di questi fatti meravigliosi, posso solo aggiungere: grazie Papa Francesco. – conclude il parroco – E attraverso il giornale di InfoMediaNews mi sento di regalare a tutti un augurio speciale per queste feste natalizie: Ortucchio, è vero, è un piccolo paesino dal grande cuore umano, ma ha ben imparato, sulla sua schiena diritta, la filosofia di vita dell’aiuto mostrato al prossimo, senza chiedere nulla in cambio: solo sguardi sognanti». (g.c.)

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