Non esiste altro modo per combattere il Coronavirus se non quello di proteggere le vie respiratorie.
Le mascherine, dunque, sono indispensabili assieme al distanziamento sociale, di almeno un metro.
Nel momento più duro della crisi, quando i dispositivi di protezione individuali erano introvabili, sono state tante le aziende che hanno deciso di scendere in campo. Tra queste, in Abruzzo, la Mario De Cecco di San Vito Teatino.
L’azienda, sul mercato da oltre cinquant’anni, produce abbigliamento per la sicurezza sul posto di lavoro.
“Abbiamo iniziato in ritardo, rispetto alla media, perché volevamo uscire con un prodotto di qualità, non la semplice mascherina di stoffa.
La nostra è a tre strati – spiega Giorgia De Cecco, responsabile commerciale – con all’interno una membrana in PTFE”.
Si tratta, però, di una mascherina, riutilizzabile, ideata per i cittadini ma non certificata, dunque non può essere indossata dagli operatori sanitari negli ospedali.
“Prima di andare in produzione abbiamo donato quelle che avevamo in magazzino, le FFP2, sia alla ASL di Pescara che a quella di Chieti”.
Una volta avviata la produzione, il primo lotto di mascherine è stato donato al Comune.
Da allora, l’azienda continua a produrre giornalmente 10mila dispositivi di protezione individuale da destinare al mercato.