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Covid-19, Cgil: focus ammortizzatori sociali sulla provincia dell’Aquila

"Si evince chiaramente una condizione di estrema difficoltà del tessuto economico e produttivo del nostro comprensorio provinciale"

“Sono pervenuti in questi giorni i dati relativi agli ammortizzatori sociali disposti dal Governo a seguito della crisi economica generata dalla pandemia da coronavirus” così si legge in una nota della Cgil.
“Dal report dell’Inps relativo alle domande presentate fino alla data del 28 aprile 2020, si evince chiaramente una condizione di estrema difficoltà del tessuto economico e produttivo del nostro comprensorio provinciale. Chiariamo sin da ora che quotidianamente si sta provvedendo al pagamento diretto ed alle autorizzazioni a conguaglio da parte dell’Inps, pertanto i dati sono in continuo aggiornamento. Per quanto concerne il bonus dei 600 euro, risultano inviate all’Inps per la provincia dell’Aquila 24402 richieste, di cui 6593 sull’Aquila, 5142 su Sulmona e 12667 su Avezzano. Ne risultano pagate 17246 nell’ intera provincia, così suddivise; 4739 all’Aquila, 3437 a Sulmona e 9070 ad Avezzano. Per la cassa integrazione ordinaria per la provincia dell’Aquila sono giunte all’istituto previdenziale 1641 domande per un calcolo medio di 9063 lavoratori interessati. Ne sono state autorizzate 1351 relative a 7607 lavoratori. Per 3244 lavoratori è stato già disposto il pagamento diretto, mentre per 1750 è previsto il pagamento a conguaglio, già autorizzato fino ad un totale complessivo di 4994 lavoratori. La cassa integrazione ordinaria risulta territorialmente così ripartita: L’Aquila ha 840 domande per 4200 lavoratori coinvolti. Ne sono state autorizzate 688. I lavoratori interessati dal pagamento diretto e già disposto sono 1990 e quelli dal conguaglio sono 791 per un totale di 2781 autorizzazioni. Sulmona ha 248 domande per 992 lavoratori coinvolti. I lavoratori interessati dal pagamento diretto e già disposto sono 306 e quelli dal conguaglio sono 145 per un totale di 451 autorizzazioni. Avezzano ha 553 domande per 3871 lavoratori coinvolti. I lavoratori interessati al pagamento diretto già disposto sono 948 lavoratori; quelli dal conguaglio sono 813 per un totale di 1761 autorizzazioni. Per quanto concerne il Fondo di Integrazione Salariale per la Provincia dell’Aquila risultano autorizzate 88 pratiche sulle 357 domande pervenute. Sono così ripartite: 172 all’Aquila con 44 autorizzate; 83 a Sulmona con 27 autorizzate; 102 ad Avezzano con 17 autorizzate.
Invece, si evince dal sito istituzionale della Regione Abruzzo che le domande di CIGD pervenute ed istruite dall’Ente ne risultano ad oggi 1136 per un complessivo di 2391 lavoratori interessati per la sola provincia dell’Aquila. Per tutta la Regione ne risultano pervenute 5553 per un totale di 11877 lavoratori sospesi.
Al 29 aprile 2020 in tutta la Provincia, sono state presentate 3920 domande di NASPI e ne risultano evase 3636. Come già denunciato nei giorni scorsi, sono ancora migliaia i lavoratori senza reddito a seguito dell’emergenza sanitaria che si è trasformata in una vera e propria emergenza occupazionale, reddituale ed economica. Se da una parte notiamo che l’Inps sta provvedendo al pagamento degli ammortizzatori sociali, quali cassa integrazione ordinaria e FIS, dall’altra si riscontra che con molta difficoltà si sta provvedendo a recuperare il ritardo delle settimane scorse causato della Regione Abruzzo sulla cassa integrazione in deroga; ritardo più volte denunciato dalle parti sociali.
Le domande istruite dalla Regione Abruzzo, dovranno essere trasmesse all’Inps che provvede al pagamento della prestazione, successivamente all’autorizzazione. Chiediamo pertanto una immediata accelerazione nell’istruire le pratiche affinché possano essere trasferite con urgenza all’Inps per il relativo pagamento, considerando che per la cassa in deroga non è possibile l’istituto del conguaglio e quindi dell’anticipazione da parte dell’azienda, ma che solo l’Ente Previdenziale potrà disporre i pagamenti delle spettanze ai lavoratori. Contestualmente, sollecitiamo aziende e consulenti ad inviare tempestivamente i modelli SR41 indispensabili per la liquidazione delle prestazioni dovute. Ricordiamo, se fosse necessario o se per i nostri rappresentanti regionali fosse un dato di qualche utilità, che si tratta di lavoratori le cui famiglie sono allo stremo e che pagano ancora una volta i ritardi e la superficialità della politica”.

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