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Sport in crisi, in Abruzzo si lavora a misura di ristoro

Lo annuncia l'assessore delegato Liris: "Si tratta di un tipo di ristoro a fondo perduto che tenga conto di alcuni parametri. Vedo ancora molte criticità nella riapertura di palestre e piscine".

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Per le associazioni sportive potrebbe arrivare una misura a ristoro delle conseguenze del lockdown. Lo anticipa l’assessore allo Sport, Guido Quintino Liris: “C’è un progetto con una bella copertura che è stata ipotizzata; spero di avere la più ampia condivisione della maggioranza e del Consiglio per dare respiro alle tante energie che alimentano lo sport abruzzese”.

L’idea sulla quale si sta lavorando è un ristoro, a fondo perduto, degli affitti dovuti ai privati, parametrato al bilancio dell’anno precedente, che tenga conto sia degli eventi svolti e sia delle spese di gestione sostenute per la manutenzione delle strutture in dotazione.

Liris chiarisce che sono in corso da giorni ormai gli incontri con associazioni, federazioni, e società sportive e che proprio questa “attività di ascolto ha portato Regione Abruzzo a riaprire alcune attività sportive, come il golf ed il tennis.

“Addirittura sul tennis siano stati secondi solo alla Sicilia e, in parte, al Veneto. Stiamo parlando sì di una misura coraggiosa ma anche ben pensata, che ha tenuto conto delle indicazioni delle ministero dell’Interno e delle linee guida condivise con il Ministero dello Sport. Il fatto che i campi da tennis e da golf siano stati presi d’assalto dimostra che avevamo ragione a considerare il grande bisogno di sport che, così come è accaduto anche in altre emergenze, si conferma fondamentale non solo a liberare l’endorfina ma anche a contrastare una serie di patologie metaboliche, cardiache e psicologiche. Aspettare ancora avrebbe significato mettere a rischio le condizioni psicofisiche di tanti”.

Ci sarà invece da “aspettare ancora per gli sport di squadra e di contatto, così come vedo molte criticità nella riapertura di palestre e piscine. Certo è che, comunque sia, lo sport nella fase due non sarà uguale a prima, niente scambi di mano, niente abbracci, niente contatto fisico”.

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