Dura presa di posizione del gruppo Consiliare PD che stamane in conferenza a L’Aquila, ha fatto il punto sulla legge Cura Abruzzo 2 e illustrato gli emendamenti resi possibili dal lavoro dei consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci.
“Le risorse sono davvero esigue e per ora solo sulla carta: dei 70 milioni annunciati solo 19 sono quelli prontamente disponibili – esordisce il capogruppo Silvio Paolucci – . Per il resto dell’importo si dovrà attendere l’approvazione del Consuntivo e la riprogrammazione dei fondi europei non ancora completata, altro che settimane, mesi: perché non approvare prima il rendiconto allora? Risorse che fra l’altro arrivano dal lavoro della Giunta precedente, perché attinte dal Masterplan, dal riequilibrio del bilancio e dei conti sulla sanità, dai fondi europei, dal nostro lavoro, che il centrodestra in questi 14 mesi di governo non è riuscito nemmeno ad avviare. Questa legge lo dimostra, perché manca di una visione complessiva sul futuro della regione, che avevamo costruito con una proposta capace di movimentare 300 milioni di euro; un testo calato dall’alto, come dimostra la durissima denuncia, più unica che rara a livello nazionale, da parte delle associazioni di categoria, datoriali, dei sindacati e dell’intera filiera economica, tutte escluse, salvo rare eccezioni, da ogni concertazione delle misure, che saranno per lo più erogate a pioggia ricorrendo a criteri politici antichi e non più proponibili, decise da una cabina di regia completamente governata da Forza Italia e Fratelli d’Italia, forze minori che però creano un nuovo equilibrio con questa norma e diventano di maggioranza relativa rispetto alla Lega. Questo il contesto politico su cui abbiamo lavorato con gli emendamenti per rendere utile questo secondo intervento legislativo, il centrodestra ha già troppo illuso gli abruzzesi con la sua propaganda subito riscattata anche con questo testo, anche se non servirà a coprire i limiti di un’azione debole e solo di facciata, perfettamente in linea con quelle viste finora. Le priorità di chi governa la regione oggi sono altre: basti pensare che mentre la gente aspetta ancora la cassa integrazione in deroga, la Giunta pensa agli stipendi dei manager e agli arretrati dei dirigenti, liquidati in decine di migliaia di euro con la delibera 273 del 14 maggio scorso”.
“Il nostro lavoro ha puntato a migliorare il testo a vantaggio della comunità – aggiunge il consigliere Antonio Blasioli – E’ stato indispensabile, perché quella varata è una proposta di legge che malgrado sia stata stravolta giorno per giorno per obiettivi e risorse, fino all’approvazione, alimenta la solita propaganda subito scattata sui profili di Fratelli d’Italia e Lega, ma non effettua scelte coraggiose e, soprattutto, non racconta le gravi dimenticanze presenti nella prima stesura. Quella più eclatante ha riguardato le zone rosse, oggi tutti se le aggiudicano, ma erano del tutto ignorate dal centrodestra fino a che noi le abbiamo inserite, di concerto con gli amministratori e riuscendo a convogliare sulle aree più colpite dal Covid risorse per 1,7 milioni di euro. Molti altri emendamenti da noi presentati rappresentano un vero e proprio valore aggiunto alla legge, come le proposte sul sistema dell’istruzione da 0 a 6 anni, borse di studio e bonus affitti per studenti fuorisede che come da nostra risoluzione vengono finanziati con fondi comunitari, ancora, per i tirocinanti della giustizia rimaste per lungo tempo fuori dal mondo del lavoro. Davvero imbarazzante il balletto sulle coperture: si parte da 19 milioni, poi si è detto 25, 53, 57, 60 milioni, il centrodestra ha persino promesso un nuovo progetto di legge per arrivare a 107, ma a parte i dubbi di legittimità che noi nutriamo su questo testo, restano quelli sull’efficacia, perché l’Abruzzo ha 80.000 imprese, i 40 milioni auspicati sono davvero spiccioli rispetto alle esigenze che le attività hanno di ripartire e soprattutto occorrerà attendere il consuntivo per utilizzare alcune risorse fino ad oggi solo prenotate”.