A parlare è Sandro Stirpe, vice coordinatore marsicano della Lega, che getta una luce di certo non nuova sulle prossime amministrative ad Avezzano. Cosa sta succedendo nel Partito di Salvini proiettato sul territorio? Tante piccole micro-fratture: non c’è condivisione dell’atteggiamento “militarista a tratti” che si sta assumendo attorno alla candidatura di Genovesi sindaco.
Dopo la non condivisione del nome dell’imprenditore di Avezzano da parte delle forze alleate di Centrodestra, adesso sono spuntate anche delle piccole cesure interne al gruppo del Carroccio di Avezzano e della Marsica. “Non c’è dialogo – taglia netto Stirpe ai nostri microfoni – dopo l’investitura da parte del leader nazionale non ci sono state più riunioni, più consigli, più scambi di opinioni. Il nostro volere è quello di costruire attorno a Tiziano Genovesi un progetto al quale tutti noi partecipiamo. Io, come ho già dichiarato precedentemente, ribadisco che Tiziano Genovesi è il miglior candidato che la Lega potesse spendere, ma attraverso un’ampia partecipazione di tutta la base della Lega stessa, di Avezzano. L’atteggiamento che ci piace e che vorremmo è quello che porta tutti a decidere per uno. Stando così le cose, il rischio – continua Stirpe – è che si perda e che si perde anche male. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità politica di questa scelta. Ora, errare è umano, ma perseverare, come si dice, è diabolico”.
Un’assenza di dialogo, quindi, che scotta. Un’altra pentola pronta a scoppiare? “La spaccatura nel Centrodestra c’è e si vede, inutile negarlo. Però, contestualmente – conclude Stirpe – stanno emergendo anche tante altre micro-ferite nel nostro Gruppo. Abbiamo sostenuto Imprudente, ma non ci ritroviamo in questo modo di fare: non siamo soldati da comandare”.