Crisi economica, spread, disoccupazione dilagante, cervelli in fuga. L’Italia si trova, ormai da anni, impelagata in paludose sabbie mobili che non le consentono di risollevarsi. Situazione negativa che, inevitabilmente, ha caratterizzato, negli scorsi anni, anche la Regione Abruzzo. Gli ultimi dati, però, manifestano una crescita del numero degli occupati, ad esempio il solo mese scorso di novembre 2016 ha registrato lo +o,1% nella stima dei lavoratori, che numericamente si traduce in +19mila occupati. Tra i nuovi progetti che, a tal proposito, si propongono di riattivare produttivi meccanismi economici c’è il Piano Garanzia Giovani. Il Decreto lavoro, convertito in Legge, è un piano europeo per gli under 30, neo-diplomati, neo-laureati, o disoccupati, per garantire loro offerte di lavoro, formazione o stage e tirocini entro 4 mesi dalla fine del percorso di studi o dalla perdita del lavoro.
«Abbiamo pubblicato a dicembre il secondo Avviso Garanzia Giovani. – spiega alla Redazione di InfomediaNews Marinella Sclocco, assessore alle Politiche Sociali – Esso prevede il finanziamento di tirocini extracurriculari in sede regionale». Una scelta dettata dagli ottimi risultati raggiunti con il precedente Avviso, che aveva visto l’assunzione, dopo i sei mesi di lavoro «del 35% dei ragazzi tirocinanti. I numeri, quindi, hanno parlato chiaramente. Si è, a tal proposito, deciso di rifinanziare ulteriormente questa misura, molto richiesta sul nostro territorio, per dare l’opportunità a tutti quei ragazzi, che non avevano potuto accedere per mancanza di risorse della prima tranche, di usufruire di questa possibilità di inserimento lavorativo».
Sforzi protesi, quindi, a spianare la strada ai giovani per una destinazione chiamata lavoro, sempre più terra promessa e sempre meno realtà concreta. «Trattandosi di tirocini extracurriculari che mirano all’ottenimento di uno sbocco occupazionale, gli unici datori di lavoro che possono candidarsi a soggetti ospitanti sono i privati».
Quanti saranno, però, i giovani fortunati che potranno effettuare il tirocinio formativo? «Verranno finanziati circa 1560 tirocini, – prosegue Marinella Sclocco – numero probabilmente destinato a crescere nettamente, fino a emulare i risultati del primo Avviso (con ben 4mila tirocini finanziati), se non a raggiungerne anche di migliori». Ottimistiche le previsioni dell’assessore regionale, a dimostrazione di come forse, dopo anni di stallo sul piano dell’occupazione giovanile, si stiano finalmente muovendo, con l’opportuna organizzazione e programmazione, gli enti istituzionali, mediante studiate pianificazioni di sviluppo.
Una sola la differenza del nuovo Avviso rispetto al precedente. «Questa volta i 600 euro mensili, previsti dalla normativa regionale, saranno ripartiti a metà tra la Regione e l’Azienda ospitante. Nel precedente Avviso, invece, l’onere del pagamento dei giovani ricadeva completamente sulle casse regionali», conclude l’assessore.
Nuove possibilità formative e occupazionali si offrono, allora, ai giovani figli della terra d’Abruzzo. Quando si intravedono offerte lavorative all’orizzonte, il domani non può che sembrare meno oscuro. La speranza è che i mesi di tirocinio diventino, nel più immediato futuro, anni di vero e proprio lavoro, maturato alle spalle. Quel diritto, ufficialmente sancito dalla Costituzione italiana, trasformatosi, purtroppo, oggi, per molte teste innovative abruzzesi, in uno sbiadito miraggio.
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