Lo sport italiano piange Nino Benvenuti: la leggenda della boxe è morto a 87 anni. Campione amatissimo, è stato medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960 e detentore del titolo mondiale dei pesi superwelter e dei pesi medi: epiche le sue battaglie sul ring con l’americano Emile Griffith.
Era nato il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria (allora Italia, oggi Slovenia. Un predestinato fin da dilettante, Benvenuti vinse l’oro ai Giochi di Roma del ’60 nella categoria dei pesi welter, battendo il sovietico Jurij Radonjak in finale.
Passato al professionismo nel 1961, dimostrò ben presto di possedere tutte le qualità del fuoriclasse: tecnica sopraffina, eleganza nei movimenti, intelligenza tattica, pugno potente e un coraggio indomito. La sua scalata fu inarrestabile. Divenne prima campione italiano e poi campione europeo dei pesi medi. La consacrazione definitiva arrivò nel 1965, quando conquistò il titolo mondiale WBA e WBC dei pesi superwelter, battendo il connazionale Sandro Mazzinghi in un derby infuocato a San Siro.
Sarà però la sua avventura nella categoria dei pesi medi che lo consegnerà alla leggenda. Il 17 aprile 1967, al Madison Square Garden di New York, Benvenuti scrive una delle pagine più belle della storia del pugilato italiano: sconfigge ai punti l’americano Emile Griffith, idolo di casa e formidabile campione, conquistando il titolo mondiale unificato dei pesi medi. Quel match, seguito da milioni di italiani incollati alla radio (la Rai aveva deciso di non trasmetterlo in televisione), divenne un simbolo di riscatto e di orgoglio nazionale. La rivalità con Griffith fu storica, con tre incontri che tennero il mondo con il fiato sospeso: Benvenuti perse la rivincita nel settembre dello stesso anno, ma si riprese il titolo nel marzo 1968, sempre al Madison Square Garden.
Tanti sportivi marsicani hanno avuto modo di conoscerlo di persona, perché in più di una circostanza era stato presente ad alcune riunioni svoltesi proprio ad Avezzano.